(di Gianfranco Ursino – Plus24)
Occorre però adeguare la formazione universitaria alle innovazioni del settore finanziario
In Italia non c’è solo bisogno di educazione finanziaria, ma c’è necessità anche di una forte spinta dei giovani verso un’educazione digitale per avvicinarli alle nuove professioni del futuro. E se ancora non c’è traccia di corsi universitari specifici, nelle aule degli atenei iniziano ad essere organizzati seminari che ruotano attorno al tema del FinTech, Big Data e Robo Advisor. Nuovi profili giuridici che vanno oltre il perimetro della finanza e apriranno nuovi sbocchi professionali in diversi settori.
Le università devono creare il ponte con il mercato del lavoro e invogliare gli studenti a sviluppare nuove competenze digitali non solo tra i futuri operatori finanziari (gestori, analisti e consulenti finanziari). Per esempio in ambito giuridico saranno richieste maggiori competenze specifiche anche agli avvocati con sulle problematiche giuridiche legate al FinTech.
«L’economia di mercato e le innovazioni tecnologiche che impattano il settore finanziario — spiega Maria Teresa Paracampo, docente dell’Università di Bari — stanno velocemente assumendo il ruolo di guida nel processo di allocazione del capitale umano». Il fenomeno FinTech sta attirando investimenti che crescono in maniera esponenziale, mentre la competitività a livello europeo necessita di innovazione in tempi rapidi. «Tali obiettivi — prosegue Paracampo — hanno però evidenziato il fabbisogno di nuove competenze professionali, che spaziano da quelle digitali a quelle complementari. I lavori del futuro richiedono infatti un mix di competenze multidisciplinari e trasversali, di base e tecniche, in definitiva, adeguate al nuovo contesto di mercato, profondamente rinnovato da FinTech».
Il tema peraltro è ben noto alle Istituzioni e alle Autorità europee che, nei diversi tavoli di lavoro aperti in materia non hanno mancato di segnalare la necessità, ormai impellente, di riqualificare le competenze di tutti gli attori in campo, da quelle degli educatori a quelle dei giovani, finanche a quelle degli stessi regulator che devono vigilare su un mercato che cambia per effetto dell’evoluzione tecnologica. E in attesa di indicazioni più precise nel quadro della “nuova Agenda per le competenze per l’Europa”, che si sta attualmente definendo, l’acquisizione delle competenze digitali diviene quindi un passaggio obbligato ai fini dell’elaborazione di un’efficace strategia in ambito FinTech, nonché per usufruire dei vantaggi del mercato unico digitale. «Tuttavia — precisa Paracampo — in presenza di un crescente squilibrio tra domanda ed offerta di nuove competenze, la digitalizzazione dei servizi finanziari può rappresentare una grande opportunità sia per le università sia per i giovani studenti che si affacciano a un mondo del lavoro in perenne evoluzione».
La fase di sviluppo digitale cui stiamo assistendo potrebbe rappresentare quindi un’occasione propizia per sensibilizzare i giovani sui temi della galassia FinTech, indicando loro, con una visione lungimirante, nuove strade di specializzazione, al momento non sufficientemente percorse, ma aperte a nuovi sbocchi professionali.
«Con questo spirito e nella prospettiva di adeguare la formazione anche universitaria alle innovazioni tecnologiche che interessano il settore finanziario — spiega la professoressa Paracampo — in collaborazione con due colleghe di altri atenei, sono stati programmati alcuni incontri presso l’Università di Bari, di Milano e di Milano Bicocca*, per cominciare a discutere con gli studenti dei profili giuridici di due temi particolarmente rilevanti nel settore FinTech, quali big data e robo-advisor. Temi che in ambedue i casi si impattano principalmente sul mondo dei giovani millennials. I seminari non hanno alcuna pretesa di esaustività, bensì si propongono una duplice finalità: offrire agli studenti universitari alcune coordinate su temi ormai ricorrenti nel settore finanziario ed aprire con gli stessi un tavolo di confronto sui relativi profili giuridici rimasti ancora nell’ombra, ma sui quali gli stessi potrebbero intraprendere studi più approfonditi in funzione del loro futuro professionale». Si tratta quindi di un punto di partenza: un inizio indispensabile in un percorso di istruzione e formazione che dovrà individuare e prospettare agli studenti nuovi orizzonti professionali in parallelo con le evoluzioni di mercato.
* Giovedì 11 maggio, ore 10 – Università di Milano Bicocca – Dip. Scienze Ec. e Dir. Economia – Consulenza finanziaria tra Mifid2 e Fintech. Il caso dei Robo Advisor