Secondo la ricerca “Technology Vision for Insurance 2017”, curata dal colosso multinazionale della consulenza, gli investimenti in innovazione digitale ed intelligenza artificale saranno la chiave di volta per vincere la sfida con il mercato
Lo studio “Technology Vision for Insurance 2017”, recentemente promosso e curato da Accenture, delinea il ritratto di compagnie assicurative sempre più consapevoli dell’importanza di utilizzare le nuove tecnologie: sia per una maggior efficienza, sia per evolvere la propria offerta in chiave digitale. Monitorando il punto di vista degli operatori del mercato (soprattutto executive del mondo assicurativo), il 79% è convinto che l’Intelligenza Artificiale (AI) rivoluzionerà il modo in cui interagiranno con i clienti nel prossimo futuro: il 55% pensa che migliorerà le capacità di analisi dei dati degli utenti e delle loro abitudini mentre il 68% ha affermato di utilizzare già, all’interno della propria organizzazione, assistenti virtuali abilitati dall’AI, che permettono di ottimizzare le relazioni con i propri clienti. La stragrande maggioranza (84%) si ritiene inoltre ottimista sull’impatto che le nuove tecnologie avranno sul proprio lavoro e l’82% pensa che il processo di automazione porterà più opportunità che minacce al business.
“Siamo di fronte ad un settore in grande trasformazione: il 14 per cento delle compagnie assicurative nel mondo ha già creato incubatori dedicati alle start-up e quasi il 20 per cento ha fondi di venture capital con cui finanziarle. Negli Usa (un mercato che spesso funge da ‘apripista’ per l’innovazione) sono stati veicolati l’80 per cento degli investimenti globali InsurTech. In Italia vediamo uno scenario più cauto, con meno del 2 per cento degli investimenti InsurTech globali, sia causa di una regolamentazione distante da modelli incentivanti come quelli anglosassoni, sia per uno scenario economico e tecnologico mediamente meno all’avanguardia rispetto agli Stati Uniti – ha dichiarato Amato Della Vecchia, Accenture Strategy Insurance Lead –. Il nostro mercato, però, è comunque caratterizzato da fermento e interesse, che fanno ben sperare in ottica prospettica: basti pensare ai wearable device in grado di archiviare tutte le informazioni medico-sanitarie dell’utente o all’utilizzo di chatbot che interagiscono con il cliente per offrire una nuova esperienza di acquisto. Ancora, cominciano a venire alla luce anche in Italia i primi esempi di modelli assicurativi peer-to-peer, sia da parte di start-up, sia sul fronte delle incumbent, che si stanno muovendo secondo modelli di partnership”.
Secondo il colosso multinazionale della consulenza, il modello di business “connesso” (Connected Insurance) permette quindi di sviluppare nuove offerte che vanno “oltre” il prodotto assicurativo, aggiungendo servizi ad alto valore, personalizzati sulle esigenze del singolo. Le compagnie tradizionali, segnalano da Accenture, “hanno la grande opportunità di diventare “Everyday Insurer”, entrando in un percorso evolutivo che vede la trasformazione da “semplice” rivenditore di polizze e mero pagatore di indennizzo in caso di sinistro a un vero e partner della vita quotidiana attraverso l’offerta di servizi aggregati. Il comparto Danni sarà quello che potrà beneficiare maggiormente della rivoluzione digitale grazie allo studio delle abitudini dei consumatori: lo dimostra il fatto che, ad oggi, più del 60 per cento delle start-up si stanno concentrando su questo comparto”.
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