Opinione della Settimana

Più previdenti con la Busta

Busta arancione (2) Imc

(di Giuditta Marvelli – Corriere L’Economia)

Gli italiani che si sono informati sulla loro rendita pubblica pianificano risparmi integrativi. Mentre i Pir…

Non sono particolarmente ottimisti sulle prospettive del Paese. Hanno un calo di progettualità complessiva, ma non sui piani di spesa. Sono un poco più interessati ai prodotti finanziari e più soddisfatti dei loro investimenti. Iniziano a fare la conoscenza con i Pir (i Piani di risparmio individuali) e se hanno in tasca la Busta arancione (o se hanno controllato la loro pensione sul sito dell’Inps) sono più consapevoli del collegamento sempre più stretto tra risparmio privato e previdenza. «L’umore delle famiglie italiane non è brillante — dice Pierluigi Giverso, vice direttore generale di Anima sgr. Ma rispetto all’ultima rilevazione del nostro Osservatorio si osserva una sorta di stabilizzazione».

Il quadro

È presto per dire se il non peggioramento annuncia tempi migliori. Oppure no. Intanto gli oltre mille titolari di conto corrente e, in un sottogruppo più ristretto, di un qualche tipo di investimento, raccontano ancora una volta con le risposte al sondaggio di Anima-Gfk il sentiment finanziario del Paese. Il primo dato riguarda progetti di spesa. Tra chi ne ha il valore è in crescita dal 31% al 35%. In teoria potrebbe anche essere un segnale positivo, di minor paura e di maggior propensione a spendere per casa, vacanze, figli o altre priorità. Il rovescio della medaglia è, come spesso accade quando si spende di più, una minor disponibilità a risparmiare: chi ha piani di accantonamento nell’ultimo semestre è sceso dal 29% al 25%. In che cosa investirebbe se avesse la possibilità di farlo? I prodotti finanziari, che avevano perso posizioni tornano al 22%, mentre cala di un paio di punti (10%) il gradimento delle case e anche quello della liquidità (3% contro il 5% di sei mesi fa).

La verifica

«Una nuova verifica — dice ancora Giverso — sui risultati dell’iniziativa Busta arancione dell’Inps mostra numeri ancora molto bassi dal punto di vista della diffusione. Ma conferma che una maggior conoscenza delle stime del proprio futuro pensionistico — contenute nella Busta o consultabili online se ci si iscrive al sito — provoca un diverso atteggiamento nei confronti della pianificazione finanziaria. Alla domanda “se non basta la pensione che cosa farà”, solo il 19% di chi si è informato risponde che il problema per ora non si pone. Mentre nella platea assai più ampia di chi non ci ha ancora messo attenzione il problema è prematuro per il 36%».

L’Osservatorio contiene anche un primo giro di opinioni sui Pir, i piani esentasse dopo cinque anni di permanenza partiti a gennaio e proposti ora da banche e promotori. Solo un investitore su cinque ne ha sentito parlare e conosce, mentre due su cinque si dichiarano interessati alla possibilità di mettere una parte dei propri risparmi in un prodotto che offre dopo un lustro l’esenzione fiscale. Ovviamente la percentuale è più elevata tra gli investitori, cioè nel sotto-campione di italiani che già ha preso delle decisioni di un qualche tipo per il proprio denaro.

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