(di Federica Pezzatti – Plus24)
Da giugno chi propone trasferimenti deve fare chiarezza sui costi
Scatta l’operazione trasparenza sui costi dei fondi pensione e dei Pip. Dal 1° giugno sono infatti previste significative novità. È stato in particolare previsto dalla Covip che in un’apposita scheda dei costi, contenuta nel nuovo documento informativo “Informazioni chiave per l’aderente” (studiato su modello del Kid dei Priips) venga effettuato il confronto tra i costi delle forme pensionistiche anche tramite rappresentazione grafica. La vecchia nota informativa è invece consegnabile su richiesta.
La scheda dei costi dovrà contenere un grafico che illustra l’Isc a 10 anni di ciascun comparto della forma pensionistica rispetto all’onerosità di tutti i comparti delle forme pensionistiche complessivamente considerate, con politiche di investimento simili (garantito, obbligazionario, bilanciato e azionario).
Nuovi obblighi per i trasferimenti
In particolare le nuove disposizioni prevedono che coloro che stanno valutando un trasferimento ad un’altra forma pensionistica complementare debbano ricevere da chi raccoglie la nuova adesione una serie di informazioni sulla forma che si sta lasciando. In altri termini al fine di evitare cambiamenti peggiorativi, talvolta dettati dall’azione delle reti distributive, l’Authority ha previsto che il soggetto che raccoglie la nuova adesione (sindacati, patronati, agenti o promotori finanziari e dipendenti bancari) debbano anche illustrare la fotografia di ciò che si sta lasciando (ossia il vecchio fondo pensione o Pip). In questo modo dovrebbero emergere situazioni in cui il passaggio è poco conveniente. Proprio per agevolare l’operatività la Covip ha predisposto sul proprio sito un’area in cui ci sono tutte le schede dei costi di fondi pensione e Pip (aggiornati mensilmente). I nuovi aderenti già iscritti ad altre forme pensionistiche devono anche firmare un modulo in cui dichiarano di essere consapevoli dei costi vecchia forma di previdenza e di voler aderire alla nuova.
Un altro adempimento per chi sta per aderire alla previdenza complementare è la compilazione di un questionario di autovalutazione (sul tipo di quello dell’adeguatezza Ivass relativo alle polizze). La Covip prescrive che l’autovalutazione debba essere compilata ma l’esito del test non è vincolante ai fine della scelta del comparto. Per le reti distributive si è ora venuto a creare un problema di sovrapposizione di domande simili tra autovalutazione e adeguatezza (a cui i Pip sono comunque soggetti).