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Relazione AXA ART / ADEMY, prosegue l’impennata degli investimenti in auto classiche

Auto classiche - Auto d'epoca Imc

Secondo una nuova relazione stilata dalla compagnia del gruppo assicurativo francese AXA specializzata nella protezione di opere d’arte e dalla società che valuta e monitora il mercato globale delle auto d’epoca, nell’ultimo decennio questi beni alternativi ad alto rendimento hanno fatto registrare una crescita del 192%

Le auto d’epoca coronano i sogni a quattro ruote dei proprietari e ne arricchiscono il conto in banca. È questo quanto emerge da una recente relazione stilata da AXA ART, specialista globale del gruppo assicurativo francese AXA nella protezione di opere d’arte, insieme ai dati ADEMY (Automotive Data Evaluation Market Yield, società che valuta e monitora il mercato globale delle auto d’epoca). La relazione conferma che nell’arco di un decennio, dal 2006 al 2017, i valori delle auto classiche hanno favorito una crescita media del valore degli investimenti pari al 192% rispetto alla crescita dell’84% registrata dai valori dello S&P Global Luxury Index.

Sulla base dei dati relativi alle transazioni di auto d’epoca effettuate nel periodo dal 2006 al 2017, si legge in una nota, la relazione evidenzia che dal 2006 ad oggi la performance delle auto d’epoca è rimasta costantemente solida rispetto ad altre classi di investimento alternative, facendo registrare un picco nel 2015.

Se da un lato, spiegano da AXA ART, le attuali condizioni di mercato hanno registrato alcune inversioni di tendenza legate ad un maggiore afflusso di automobili con la conseguente riduzione dei prezzi nel 2016, dall’altro il mercato delle auto d’epoca nel 2017 ha continuato comunque a crescere a ritmo del 3% su base annua.

L’impulso maggiore alla crescita sul lungo termine – prosegue la nota – proviene dalla categoria di auto cosiddetta top-lot, con un valore di almeno un milione di dollari. Nelle aste chiave di Pebble Beach del 2017, le vendite di auto da un milione di dollari sono aumentate del 25% (a quota 70) rispetto al 2016. I veicoli della categoria da almeno un milione di dollari detengono il 40% del valore di mercato, sebbene rappresentino soltanto il 2% in termini di volume.

AXA ART rileva tuttavia anche una tendenza al rialzo degli acquisti di auto small-cap o mid-cap, con un valore rispettivamente inferiore ai 100.000 dollari e compreso tra 100.000 e un milione di dollari, specie da parte di acquirenti che le considerano un ricordo di gioventù. Il risultato è una forte domanda di Porsche degli anni ‘80 e ‘90.

“La survey sul mercato delle auto classiche – ha affermato Italo Carli, direttore generale di AXA ART Italiaè partita nel 2015 come progetto pilota proprio su iniziativa di AXA ART Italia: l’entusiasmo e la curiosità con la quale è stata accolta anche a livello internazionale mi rendono particolarmente orgoglioso. La ragione che ci ha spinto ad approfondire insieme ad ADEMY la conoscenza di questo particolare segmento di mercato è la volontà di dare risposte competenti. L’approccio di AXA ART è infatti quello di proporre soluzioni che sono il risultato di ricerca e acquisizione di know how per soddisfare le esigenze del cliente con professionalità”.

“Sono evidenti i segnali di assestamento – ha aggiunto Gianluigi Vignola di ADEMY –. Le tre aste statunitensi di agosto hanno venduto beni per un volume pari a 274 milioni di dollari, rispetto ai 356 milioni del 2014. Il prezzo medio di un’autovettura di Gooding è sceso passando da 1 milione di dollari dello scorso anno agli 850.000 di quest’anno. Con tutta probabilità, Classic Saloon non sfrutta mai nel breve termine il suo alto potenziale. Per via della loro rarità, le auto dei segmenti Veteran e Vintage (1905-1930) continuano a rappresentare una fetta di mercato entry level molto bassa, ma i prezzi sono tuttora in sospeso, almeno finché non saranno organizzati nuovi eventi dedicati, come la London-Brighton o la Mille Miglia, che possano risvegliare l’interesse dei collezionisti”.

La crescita delle auto d’epoca conferma il trend positivo rispetto ad altri investimenti alternativi, sebbene nella prima metà del 2017 spicchino beni dalle performance eccellenti come i gioielli, leader della classe di investimento, e le opere d’arte, due categorie che fanno registrare una crescita rispettivamente del 18% e del 5%. Gli articoli di gioielleria – conclude la nota – si confermano i beni alternativi con la maggior crescita del valore su base decennale, con un incremento del 235% dal 2006 nell’arco di dieci anni; le auto d’epoca si posizionano al secondo posto, superando tutti gli altri beni alternativi fra cui opere d’arte, vino, orologi e lo S&L Global Luxury Index.

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