Secondo quanto rilevato dall’ANIA sulla base dei dati raccolti dalla totalità del mercato assicurativo, nel 2017 la nuova produzione di polizze individuali e collettive sulla Vita delle imprese italiane ed extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, ha raggiunto quota 82,4 miliardi di Euro di premi, in calo del 5,2% rispetto al 2016, quando la contrazione era del 12,4%. I nuovi premi delle sole polizze individuali sono ammontati a 79,6 miliardi, il 97% dei volumi complessivi, in diminuzione del 5,5% rispetto al 2016. Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a 17,6 miliardi ed in calo del 5,3% rispetto a quanto raccolto nel 2016, i nuovi affari Vita complessivi sono stati pari a 99,9 miliardi, il 5,2% in meno rispetto all’anno precedente.
Relativamente alle sole imprese italiane ed extra-UE, analizzando l’andamento per tipologia di ramo/prodotto, si osserva come il ramo I abbia mantenuto anche nel 2017 il suo ruolo principale tra i vari rami Vita, seppur con un’incidenza sul totale della nuova produzione scesa al 62%, dieci punti percentuali in meno rispetto al 2016. A fronte di un ammontare premi pari a 51,4 miliardi di Euro, il ramo ha confermato la progressiva riduzione dei volumi emessi iniziata dal 2015, registrando una flessione del 18,1%.
Questo risultato è stato però in parte controbilanciato da una maggiore raccolta nel ramo III, che per tutto il 2017 ha registrato variazioni positive rispetto agli analoghi mesi del 2016, fino a consolidare un incremento del 32,9%, per un ammontare complessivo di nuovi premi pari a 28 miliardi di Euro. L’incidenza del ramo sull’intera nuova raccolta ha raggiunto il 34%, in crescita di dieci punti percentuali rispetto al 24% del 2016.
Relativamente al ramo V, nel 2017 si è registrato un ulteriore calo (-8,1% rispetto al 2016) della raccolta di nuovi premi, passando dai 2,3 miliardi del 2016 ai 2,1 miliardi (il 3% dei nuovi affari complessivi) a fine dicembre 2017. La nuova produzione individuale e collettiva collegata alla gestione dei fondi pensione (ramo VI) è stata pari a 851 milioni, in aumento del 16,8% rispetto al 2016; positivo anche l’andamento del volume dei premi/contributi per nuove adesioni a forme pensionistiche individuali, essenzialmente PIP, che, a fronte di un importo pari a 1,5 miliardi, registra il 3,7% in più rispetto al 2016.
Per ciò che concerne la nuova produzione Vita per canale distributivo, relativamente all’attività delle imprese italiane ed extra-U.E., oltre i due terzi della stessa è stata intermediata tramite sportelli bancari e postali, con un volume premi pari a 55,5 miliardi di Euro ed un calo del 7,5% rispetto al 2016. Positivo, invece, l’andamento della raccolta di nuove polizze mediante il canale dei consulenti finanziari abilitati che, a fronte di un ammontare premi pari a 12,8 miliardi, registra un incremento dell’1,2% rispetto al 2016 e una quota di mercato che sale dal 15% al 16% dell’intera nuova produzione.
Il volume di nuovi affari distribuito dal canale agenti nel 2017 è stato pari a 9,3 miliardi di Euro (l’11% della nuova produzione totale), in calo del 3,2% rispetto all’anno precedente mentre il canale agenzie in economia ha registrato un trend opposto, crescendo del 5,8% per un ammontare di nuovi premi pari a 4,1 miliardi (il 5% del totale).
Sommando ai premi di nuova produzione delle polizze individuali e collettive quelli di annualità successive relativamente a polizze sottoscritte negli anni precedenti, si stima che i premi Vita complessivi (lordi contabilizzati) dovrebbero raggiungere nel 2017 un ammontare pari a circa 98,5 miliardi di Euro, in diminuzione del 3,7% rispetto al 2016. Il risultato, segnalano dall’ANIA, è dovuto, come già osservato per la nuova produzione dell’anno corrente, al significativo calo (-14,7%) della raccolta relativa al ramo I, pari a circa 63 miliardi (il 64% del totale premi vita), compensato solo in parte dall’aumento delle polizze di ramo III (unit-linked), che nel 2017 raggiungerebbero un volume premi di oltre 31 miliardi, pari al 32% della raccolta totale e un incremento che sfiora il 30% rispetto al 2016.
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