Nei primi due giorni di febbraio, Irene Garrido, segretario di Stato per l’Economia ed il supporto alle imprese del Governo spagnolo, ha introdotto a Madrid il Congresso di “medio termine” del BIPAR, la federazione degli intermediari assicurativi europea che raggruppa le associazioni di Agenti e Broker di tutta Europa.
Dopo essersi focalizzata sulla IDD, l’attenzione in questa occasione è stata rivolta sul suo recepimento e sulla sua applicazione grazie alla condivisione dei diversi modi con i quali le singole nazioni stanno implementando la normativa di “standard role” che lascia ampi spazi di scrittura e quindi può nascondere molte insidie.
Il risultato di questi spazi vuoti è sotto gli occhi di tutti in questi giorni. Premesso che è necessario comprendere bene i contenuti delle norme, dopo la pubblicazione del testo italiano approvato lo scorso 8 febbraio dal Consiglio dei Ministri, in taluni casi le disposizioni sembrano scritte in modo decisamente confuso. E’ il caso del comma 1-bis dell’art. 117, che non sembra riportare chiaramente un obbligo di pagamento diretto alle compagnie di tutti i premi, invero poco praticabile. L’assoluta mancanza di condivisione da parte del Governo ha certamente contribuito ad esasperare i toni, pur tuttavia la legge già prevede che tale disposizione entri in vigore ad un anno dalla pubblicazione proprio perché è materia complessa ed è opportuno comprenderla e verificarne contenuti, impatto e praticabilità.
Durante il Middle Term Meeting si sono succeduti molti interventi istituzionali tra i quali quelli di EIOPA (David Cowan) e della Commissione Europea (Nico Spiegel). Tema molto sentito quello dell’istituzione di un “fondo pensione paneuropeo” illustrato da Kertu Fedotov, consulente del dipartimento insurance del ministero dell’economia Estone, che nel suo intervento “Pensione, una sfida europea o nazionale?” ha rappresentato il primo prodotto assicurativo concepito per vivere oltre i confini delle singole nazioni ed il primo esperimento di previdenza di terzo pilastro europeo.
Spazio anche al GDPR (General data protection regulation) – la nuova normativa sul trattamento dei dati di imminente applicazione anche in Italia – e alle figure da esso previste, per capire se ed in quali casi sia dovuta la individuazione del DPO (Data protection officer), ovvero il responsabile dei dati, per l’intermediario. Sul tema della riservatezza si è inserita una presentazione di Baker & McKenzie, studio di assistenza e consulenza legale, che ha evidenziato i rischi di lesione della concorrenza che potrebbero essere insiti nelle comunicazioni effettuate dalle associazioni o tra le associazioni.
All’interno del BIPAR coesistono due commissioni dedicate ad agenti e brokers. I lavori della prima hanno visto un interessante progetto di Agea sulla rifondazione della figura dell’agente a partire dalla formazione e dalle competenze, certificate attraverso un percorso di studio. In seguito, la presentazione di ANAPA Rete ImpresAgenzia ha riferito sull’incontro con l’on. Gualtieri dello scorso novembre, insieme alle associazioni ACB e AIBA e al presidente della commissione agenti del BIPAR Jean-François Mossino. In quell’ occasione all’on. Gualtieri, presidente del Ministero delle finanze europeo, erano stati affrontati i temi dell’implementazione dell’IDD, la grave assenza di riscontri da parte del MISE in ordine alla legge di recepimento italiana, e la presentazione del Dossier contenente la Carta del valore aggiunto dell’agente, documento sottoscritto dalle associazioni degli agenti europei (per l’Italia ANAPA e SNA).
Il dossier era stato preparato dal past president di ANAPA, Massimo Congiu, che è stato ricordato a tutti i presenti con una breve presentazione preparata e inviata dalla commissione agenti a tutti i colleghi europei. Nel suo ricordo, celebrato con un sentito applauso, è stato più volte ribadito il suo pensiero che, soprattutto in momenti come questi, riteneva strategico confrontarsi seppur nella diversità piuttosto che dividersi sterilmente nei pensieri e nelle azioni.
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