Secondo le stime provvisorie dell’Associazione delle imprese assicurative, la contrazione dei volumi ha riguardato soprattutto il comparto Vita (-3,6%, ma con indicatori in miglioramento nella seconda parte dell’anno), mentre il segmento Danni, pur con il settore Auto ancora in flessione (-0,8%) ha registrato un progresso dell’1,2%
Sulla base delle informazioni fornite anticipatamente dalle imprese di assicurazione operanti in Italia, dalle rappresentanze in Italia delle imprese aventi sede legale in paesi europei ed extra europei e dalle imprese operanti in libera prestazione di servizi, l’ANIA ha diffuso i dati relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2017 (risultati da considerare ancora provvisori) per il portafoglio diretto italiano dei rami Danni e Vita.
Alla rilevazione hanno partecipato tutte le 100 imprese nazionali, le tre rappresentanze di imprese extra europee che hanno contabilizzato premi nel 2017, 58 rappresentanze di imprese europee (su 103) ammesse ad operare in Italia in regime di stabilimento (in termini di premi l’Associazione delle imprese assicurative stima che il campione di imprese europee rilevate rappresenti circa il 90% del totale: oltre il 95% nel settore Danni ed oltre l’80% nel settore Vita) e la quasi totalità delle imprese operanti in libera prestazione di servizi.
Raccolta Premi Complessiva
Nel 2017 la raccolta complessiva dei premi delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra europee ha sfiorato i 131 miliardi con un calo, in termini omogenei, del 2,4% rispetto al 2016. A questa diminuzione ha contribuito la contrazione dei premi del settore Vita (-3,6%), solo parzialmente controbilanciata dall’aumento dei premi del settore Danni (+1,2%).
L’incidenza dei premi totali (Vita e Danni) sul Prodotto Interno Lordo rimane comunque significativa e pari al 7,6%; in particolare nel settore del risparmio, le prime indicazioni per il 2017 “confermano il ruolo centrale delle polizze Vita” che continuano a rappresentare una delle forme più importanti di impiego, pari a quasi il 16% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane, in aumento da circa il 15% del 2016.
Le rappresentanze di imprese europee operanti in Italia in regime di stabilimento hanno registrato una variazione positiva dei premi contabilizzati (+0,7% a 8,86 miliardi di Euro, il 6% della raccolta complessiva). L’aumento ha riguardato sia il settore Vita (+1,2%) sia il settore Danni (+0,2%). Le imprese operanti in libera prestazione di servizi (LPS) facenti parte di gruppi assicurativi che hanno aderito alla rilevazione hanno contabilizzato quasi 13 miliardi di premi, registrando una diminuzione dell’1,4% rispetto al 2016. Queste imprese, segnala l’ANIA, operano nel Vita – esercitando esclusivamente il ramo III (polizze linked) – e rappresentano circa l’8% della raccolta premi totale.
“Si tratta di risultati che dimostrano la vitalità del settore assicurativo che conferma la sua centralità in tema di risparmio e protezione delle persone, delle famiglie, delle imprese – ha commentato la presidente ANIA Maria Bianca Farina –. Nella situazione attuale italiana, caratterizzata da un’economia in ripresa e da un contesto socio-economico ancora fragile, le Assicurazioni possono contribuire sempre di più alla sostenibilità dello sviluppo economico e alla coesione sociale”.
Rami Vita
Con riferimento alle sole imprese nazionali e alle rappresentanze di imprese extra europee, come anticipato, nel 2017 la raccolta premi nei rami Vita è stata pari a 98,6 miliardi di Euro, diminuzione del 3,6% rispetto al 2016. Nonostante il nuovo calo registrato, secondo l’ANIA i dati confermano la buona tenuta delle attività Vita: l’avvio del 2017 è stato infatti contraddistinto da significativi cali dei nuovi premi emessi, prevalentemente nei primi quattro mesi); successivamente vi è stata una accelerazione delle nuove polizze e anche i primi dati del 2018 restituiscono indicazioni positive (+8%).
La diminuzione più rilevante della raccolta dei premi contabilizzati si è riscontrata per i prodotti tradizionali: il ramo I (Vita umana), in particolare, ha contabilizzato un volume premi a fine anno pari a circa 63 miliardi di Euro, in diminuzione di circa il 15% rispetto all’anno precedente. Il calo, evidenzia l’Associazione delle imprese assicurative, “è legato al perdurante scenario di bassi tassi di interesse che comprime le aspettative di rendimento per la clientela e la capacità delle imprese di offrire garanzie di rendimento minimo”. Anche il ramo V (Capitalizzazione) ha osservato un calo della raccolta: -7% a poco più di 2,5 miliardi.
Il ramo III (Polizze Linked) ha invece registrato un aumento del 30%, contabilizzando un volume premi pari a 31,3 miliardi di Euro. La crescita, segnalano dall’ANIA, “è dovuta alla necessità di cercare, in un contesto di tassi di mercato contenuti, forme di investimento in grado di ottenere nel medio periodo rendimenti al netto dei costi positivi, accettando una quota maggiore di rischio”. Nel 2017 è inoltre proseguito lo sviluppo dei prodotti “multiramo”, risultanti dalla combinazione di una componente assicurativa tradizionale a rendimento minimo garantito (ramo I) e da più opzioni di investimento di tipo unit-linked (ramo III).
I due restanti rami, IV (Malattia) e VI (Fondi Pensione) hanno registrato volumi in crescita, rispettivamente del 13,2% (a 90 milioni) e del 9,8% (a 1,9 miliardi). L’incidenza della raccolta Vita sul Prodotto Interno Lordo è risultata lievemente in calo (5,7%).
Per quanto riguarda le rappresentanze in Italia di imprese UE, i premi contabilizzati alla fine del 2017 sono stati pari a 4,4 miliardi con un aumento dell’1,2% rispetto al 2016, quasi esclusivamente riconducibili a polizze di tipo linked (circa l’80% dei premi totali raccolti da queste imprese). Circa 13 miliardi di Euro (-1,4%) sono invece i premi raccolti dalle imprese europee in regime di libera prestazione di servizi, tutti contabilizzati – come scritto in precedenza – nel ramo III. Dei quasi 48 miliardi di premi totali relativi a contratti di tipo linked, oltre il 25% è contabilizzato da imprese che operano in regime di libera prestazione di servizi.
Rami Danni
La raccolta premi nei rami Danni delle imprese nazionali ed extraeuropee è stata pari a 32,3 miliardi, in aumento dell’1,2% rispetto al 2016. Il settore torna a crescere dopo cinque anni consecutivi di calo: l’andamento annuale è il risultato della lieve diminuzione nel settore Auto (-0,8% e di un rialzo negli altri rami Danni (+3,2%).
Nello specifico, nel comparto Auto si è registrata una diminuzione del 2,2% nel ramo Rc auto e veicoli marittimi e una crescita del 6,3% nel ramo Corpi veicoli terrestri. Per il ramo RCA si tratta della sesta variazione negativa consecutiva: dal 2011 al 2017 i premi sono diminuiti di oltre il 25% e il volume premi del 2017 (pari a 13,2 miliardi) risulta inferiore di oltre 4,5 miliardi rispetto ai quasi 18 miliardi contabilizzati nel 2011. Sono diversi i fattori che hanno contribuito al complessivo calo del volume premi del ramo Rc auto (in presenza di un parco di veicoli assicurati che è rimasto sostanzialmente invariato).
Tra i più rilevanti, l’ANIA menziona:
- la diminuzione del numero dei sinistri (effetto a sua volta sia delle difficili condizioni economiche del paese – che negli anni 2012-2015 hanno portato a un significativo calo dell’utilizzo dei mezzi privati – sia dell’introduzione, nella primavera del 2012, della legge sui danni fisici lievi “che ha avuto effetti molto positivi” sulla riduzione dei sinistri fraudolenti);
- l’uso progressivo e sempre più diffuso dei prodotti assicurativi legati a dispositivi telematici “che hanno avuto un ruolo determinante nel ridurre i premi degli assicurati virtuosi” che hanno accettato il monitoraggio del proprio stile di guida;
- la forte e crescente competizione fra le imprese le quali hanno potuto beneficiare della sopra citata riduzione di sinistrosità e, quindi, “di costi tecnici positivi sia pure in progressiva e importante contrazione”.
Sulla base di questi dati e comparando l’ultimo dato di fine settembre 2017 con l’analogo periodo del 2016, risulta che il premio medio Rc auto era pari a 420 euro (in diminuzione dell’1,3%).
Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia, tra le altre, le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con 2,8 miliardi di raccolta premi a fine 2017, è invece risultato in crescita del 6,3% rispetto all’anno precedente. Per il segmento si tratta del terzo anno positivo di crescita (+3% nel 2015 e +6,5% nel 2016). La crescita dei premi di questo ramo, sottolinea l’ANIA, è fortemente correlata con la vendita di nuove vetture, cresciuta del 45% nel periodo 2014-2017.
Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi sono stati positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale e, rispetto a una crescita complessiva del 3,2%, si è registrata una variazione positiva superiore alla media nei rami Perdite pecuniarie (+14,3%), Malattia (+9,5%), Tutela legale (+6,3%) e Assistenza (+5,9%); sono invece risultati in calo i premi del settore Trasporti nel suo complesso (-2%), il ramo Cauzione (-1,3%) e il ramo Credito (-2,6%).
Tra i restanti rami più rappresentativi in termini di volume premi si evidenziano i rami Infortuni (3,09 miliardi di Euro, +2,6%), Incendio (2,4 miliardi, +1%), Altri danni ai beni (2,8 miliardi, +1,5%) e Rc Generale (2,92 miliardi, +0,9%).
L’incidenza dei premi degli altri rami Danni sul totale premi del comparto Danni è salita dal 49,4% del 2016 al 50,4% del 2017 mentre quella del settore Auto è diminuita di conseguenza dal 50,6% al 49,6%. I rami più rappresentativi, in termini di quota di mercato (dopo il settore Auto), rimangono gli Infortuni (9,5%), il ramo Rc Generale (9,0%) ed il ramo Altri danni ai beni (8,7%). L’incidenza della raccolta Danni sul Prodotto Interno Lordo è pari all’1,9%, come nell’anno precedente.
Le rappresentanze di imprese aventi sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 4,4 miliardi di Euro, in linea con quanto rilevato nel 2016. Il settore Auto è risultato in lieve aumento (+0,6%); il ramo Corpi veicoli terrestri registra un aumento dei premi più rilevante rispetto a quello delle imprese italiane (+8,5% contro +6,3%), mentre i premi dei rami Rc auto e natanti hanno registrato una diminuzione in linea con quanto registrato dalle imprese nazionali (-2,1 contro -2,2%). Il volume premi dei restanti rami Danni è rimasto praticamente inavariato (+0,1%). Oltre che nel ramo Rc auto e veicoli marittimi che, per queste rappresentanze costituisce il 13,9% delle attività Danni complessive, si registra un’incidenza rilevante nel ramo Rc Generale (27,9%), nel settore Credito e Cauzioni (13%) e nel ramo Infortuni (9,6%).
Intermedia Channel
I grafici contenuti nell’articolo sono stati elaborati e realizzati da ANIA secondo i dati raccolti relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2017 (gli indicatori sono ancora provvisori)