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Welfare Index PMI 2018, il welfare aziendale aumenta il benessere dei lavoratori e la produttività delle imprese

Welfare Index PMI 2018 - Presentazione rapporto Imc

Secondo quanto emerge dal rapporto 2018, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni, raddoppiano in tre anni le imprese “molto attive” nel welfare aziendale con almeno sei aree: da 7,2% a 14,3%. Oltre il 41% è attivo in almeno quattro delle dodici aree di welfare aziendale. Sale a 38 il numero delle imprese con Rating 5W “Welfare Champion” attive in almeno otto aree. La soddisfazione dei dipendenti e il clima aziendale, con il 42,1%, sono il primo obiettivo delle imprese nelle scelte di welfare. Il 63,5% delle aziende molto attive afferma che le azioni di welfare aumentano la propria produttività. Salute e assistenza; conciliazione vita e lavoro; giovani, formazione e sostegno alla mobiltità sociale: sono le tre priorità indicate dagli imprenditori per i prossimi tre/cinque anni. Per lo sviluppo futuro del welfare aziendale sono necessarie più informazione e alleanze tra imprese

Dipendenti più felici sul luogo di lavoro grazie all’esperto family friendly, ma anche mamme contente di mantenere lo stipendio al 100% durante la maternità. C’è poi chi propone check up sanitari gratuiti e benefit salute e, ancora, chi ha introdotto l’università in azienda per la formazione dei giovani dipendenti. Il welfare aziendale migliora il benessere dei dipendenti e aumenta la produttività delle imprese. Questi sono alcuni degli aspetti che emergono dal Rapporto 2018 – Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni, che per il terzo anno ha analizzato il livello di welfare in 4.014 piccole medie imprese italiane (circa il doppio rispetto al 2016) superando nei tre anni le 10 mila interviste.

“Il welfare fa crescere le imprese e fa bene al Paese – ha dichiarato Marco Sesana, Country Manager e amministratore delegato di Generali Italia –. Questo è quanto emerge dall’ascolto degli oltre 4 mila imprenditori italiani intervistati e dal crescente impegno delle Pmi nelle iniziative di welfare. Il benessere dei dipendenti e l’aumento della produttività sono i risultati che l’imprenditore oggi dichiara con il suo impegno nel welfare aziendale. Noi continueremo a sostenere, insieme alle confederazioni, la diffusione della cultura del welfare nelle piccole medie imprese con Welfare Index PMI, ma anche con le nostre competenze e la nostra innovazione in ambito assicurativo”.

Welfare Index PMI ha monitorato le iniziative delle imprese in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.

Il Rapporto 2018 mette in evidenza una stretta correlazione tra il miglioramento del benessere, la soddisfazione dei lavoratori e la crescita della produzione aziendale: questi fattori secondo il 42,1% delle imprese, sono il principale obiettivo nelle scelte di welfare. Il 35,6% delle imprese intervistate dichiara, infatti, di aver aumentato la propria produttività come conseguenza di una maggiore soddisfazione dei lavoratori. Questo vale ancor di più per le aziende molto attive nel welfare: il 63,5% conferma di aver ottenuto un incremento produttivo. Nei prossimi tre/cinque anni, il 52,7% delle Pmi si propone un’ulteriore crescita del welfare aziendale, in particolare negli ambiti di: salute e assistenza; conciliazione vita e lavoro; giovani, formazione e mobilità sociale.

Le piccole medie imprese, spiegano i curatori del rapporto, sono oggi sempre più protagoniste del cambiamento sociale e crescono sensibilmente le aziende attive nel welfare (cioè quelle che avevano avviato piani di welfare aziendale anche negli anni precedenti) in almeno quattro delle dodici aree: erano il 25,5% nel 2016, oggi sono il 41,2%. In particolare, sono raddoppiate le aziende molto attive (in almeno sei aree) dal 7,2% del 2016 al 14,3% quest’anno, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza del loro ruolo sociale.

Dal Rapporto emergono inoltre tre priorità per il Paese e per le imprese che possono trovare soluzione grazie al welfare aziendale: salute e assistenza, conciliazione vita e lavoro, giovani, formazione e sostegno alla mobilità sociale.

1. Salute e assistenza

La ricerca 2018 evidenzia che il 42% delle imprese attua almeno un’iniziativa nella macro area della salute e assistenza (contro il 32,2% nel 2016). Un terzo delle imprese considera prioritario investire nei prossimi tre/cinque anni nella sanità e nell’assistenza a beneficio dei dipendenti e dei loro familiari, garantendo attraverso il welfare aziendale l’accesso alle cure e ai servizi di prevenzione e sostenendo le famiglie con servizi di assistenza per gli anziani e per le persone non autosufficienti.

2. Conciliazione vita e lavoro

È in corso un cambiamento organizzativo nelle aziende “che comporta la rottura delle barriere tradizionali tra luoghi e tempi del lavoro e quelli della vita familiare”. Le imprese che attuano misure di flessibilità sono più che raddoppiate negli ultimi due anni, passando dal 16,1% al 34,3%; un esempio è lo smart working, “che può avere rilevanti impatti sia sulla produttività sia sul benessere delle persone, favorendo anche l’occupazione femminile”.

3. Giovani, formazione e il sostegno alla mobilità sociale

Al primo posto tra le priorità indicate dalle imprese per lo sviluppo del welfare aziendale c’è la formazione ai dipendenti: non solo la formazione specialistica ma anche l’acquisizione di competenze non direttamente necessarie alle mansioni professionali. Nel 2018, sono già il 38% le imprese con almeno un’iniziativa in quest’area.

Rating Welfare Index PMI e le aziende premiate

Per il secondo anno Welfare Index PMI ha attribuito il Rating Welfare Index PMI 2018, uno strumento che permette alle imprese di comunicare il proprio livello di welfare in modo più semplice e immediato, facendo diventare il welfare aziendale un vantaggio competitivo, oltre che a stimolare un percorso di crescita.

Tutte le imprese partecipanti all’indagine sono state classificate con un valore crescente da 1W a 5W, sulla base dell’ampiezza e del contenuto delle iniziative, dell’originalità e delle politiche di welfare:

  • 5W – Welfare Champion (ampiezza molto rilevante, almeno 8 aree, intensità elevate)
  • 4W – Welfare Leader (ampiezza rilevante, almeno 6 aree, discreta intensità)
  • 3W – Welfare Promoter (ampiezza superiore alla media, almeno 5 aree, più di una iniziativa per area)
  • 2W – Welfare Supporter (ampiezza media, attive in almeno 3/4 aree)
  • 1W – Welfare Accredited (welfare in fase iniziale, attive in meno di 3 aree)

Nel 2018 le imprese Welfare Champion, che hanno ottenuto perciò le 5 W del rating Welfare Index PMI, sono salite a 38 (erano 22 lo scorso anno). Si tratta, spiegano da Generali Italia, “delle realtà caratterizzate dal sistema di welfare più ampio (per numero di aree attivate) e che si contraddistinguono per numerosità e intensità delle iniziative, grado di coinvolgimento dei lavoratori e impegno economico e organizzativo nel welfare aziendale”. Di seguito, l’elenco delle 38 imprese Welfare Champion:

AMAG SpA, ArtigianserviziAtlante Società Cooperativa Sociale OnlusAzienda Agricola Fungar SncB+B International SrlBanca Alpi Marittime Credito Cooperativo Carrù ScpaButterfly Società Cooperativa SocialeCo.Mac. SrlColorificio San Marco SpaDopo di Noi Soc. Coop.Europea Microfusioni Aerospaziali SpaFarco GroupFlamma SpaFonderie di Montorso SpaGianni, Origoni, Grippo, Cappelli & PartnersGrumello Del Monte Arl Cooperativa SocialeGruppo Società Gas Rimini SpaILCAM SpaIl Ginepro Cooperativa Sociale OnlusIl Pugno Aperto Cooperativa SocialeLa Dua Valadda ScsLa Nuvola Scs Impresa Sociale OnlusLa Quercia Cooperativa SocialeLombardini SrlMarche Multiservizi SpaMonini SpaMonnalisa SpaNatura Iblea SrlNep SrlPerformance in Lighting SpaPeverelli Srl, Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa, SAVE Spa, Siropack Italia Srl, Sonzogni Camme Spa, Spazio Aperto Servizi Scs Onlus, Studio Sila Tommaso, Thun Logistics Srl.

Durante l’evento, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono state inoltre premiate le tre migliori aziende che si sono distinte per le iniziative di welfare aziendale messe in campo per ognuno dei sei settori produttivi.

Per l’Industria, la caratteristica delle azioni di welfare è stata “la pianificazione e ampiezza delle soluzioni (accordi integrativi, sistemi di flexible benefit e una fruizione personalizzata dei servizi)”. I premiati:

1. Co.Mac Srl di Bonate Sotto (BG) – “Operazione Salva Tempo”
2. B+B International Srl di Montebelluna (TV) – “Solo il bello della maternità con Fiocchi in B+B”
3. Colorificio San Marco Spa di Marcon (VE) – “Il welfare che funziona come l’home banking”

Per il Commercio e i Servizi, “le iniziative di attenzione al territorio, l’impegno ad aggregare le comunità e a sostenere le imprese più deboli”. I premiati:

1. Gruppo Società Gas Rimini Spa di Rimini – “Il facilitatore per le commissioni quotidiane”
2. Nep Srl di Pianiga (VE) – “Più felici in azienda grazie all’esperto”
3. SAVE Spa di Tessera (VE) – “Il benessere organizzativo è attenzione ai dipendenti”

Per l’Agricoltura, “le iniziative di attenzione al territorio, l’impegno ad aggregare le comunità e a sostenere le imprese più deboli”. I premiati:

1. Natura Iblea Srl di Ispica (RG) – “L’integrazione passa per lo studio”
2. Azienda Agricola Fungar Snc di Coriano (RN) – “Il mediatore che traduce i bisogni in welfare”
3. Peverelli Srl di Fino Mornasco (CO) – “Sicuri al lavoro, in salute a casa”

Per l’Artigianato, i progetti “per la tutela della sicurezza e del benessere dei dipendenti, come fattore di successo”. I premiati:

1. Siropack Italia Srl di Cesenatico (FC) – “L’università entra in azienda”
2. Effebi arredamenti di Bellasio Pierino & C. Snc di Cantù (CO) – “Check up gratuito e Benefit Salute”
3. Equilibrio e Benessere Srl di Villa Poma (MN) – “La formazione continua è la formula del successo”

Nella categoria Studi e Servizi professionali, “per l’impegno nella cultura e nella formazione dei collaboratori e una flessibilità del lavoro a tutela delle dipendenti”. Sono stati premiati:

1. Studio Sila Tommaso di Brescia – “Flessibilità: singolare femminile”
2. Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners di Roma – “Più tempo con i figli per mamme e papà”
3. Studio Aversano Piermassimo di Pistoia – “Il lavoro si adatta ai tempi di vita”

Per il Terzo settore sono stati premiati:

1. Spazio Aperto Servizi Scs Onlus di Milano – “Stipendio al 100% anche in maternità”
2. La Dua Valadda Scs di Pinerolo (TO) – “Il part time in aiuto alla famiglia”
3. La Nuvola Scs Impresa Sociale Onlus di Orzinuovi (BS) – “Mamme più serene con l’asilo nido in azienda”

Sono state inoltre assegnate quattro menzioni speciali:

  • Agricoltura sociale a Terra Mia Scs Onlus di Torino – “L’agricoltura come riscatto sociale”
  • Salute e Assistenza a Farco Group di Torbole Casaglia (BS) – “Una rete regionale per promuovere la salute”
  • Conciliazione vita e lavoro a Performance in Lighting Spa di Colognola ai Colli (VR) – “L’asilo aziendale aperto al territorio”
  • Giovani, Formazione, Sostegno alla mobilità sociale a Agrimad Srl Società Agricola di San Demetrio Corone (CS) – “Formare i giovani per il futuro della comunità”

Quest’anno, infine, è stato assegnato il Premio Speciale del Comitato Guida a Europea Microfusioni Aerospaziali Spa di Morra De Santis (AV), “fonderia di alta precisione, promotrice della creazione di una rete di imprese sul territorio per sviluppare in progetto di cooperazione produttiva e tecnologica, così da ridurre i costi operativi e mettere a fattor comune competenze tecniche e servizi: l’unione delle aziende fa la forza del welfare”.

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