Il volume dei ricavi complessivi dei primi quindici gruppi europei è salito dello 0,8% a quasi 580 miliardi di Euro. AXA mantiene saldamente la prima posizione in graduatoria, seguita da Allianz e Generali
Fundacion MAPFRE ha pubblicato recentemente la consueta elaborazione annuale riguardante i maggiori gruppi assicurativi europei in termini di raccolta premi. Nel 2017 sono stati due gli aspetti chiave che hanno influenzato la performance dei principali gruppi assicurativi operanti in Europa. I tassi di interesse sono rimasti su livelli molto modesti, continuando a gravare pesantemente sulle attività Vita e risparmio di stampo tradizionale, influenzando anche il ritorno dagli investimenti. Allo stesso tempo, una serie di gravi disastri naturali in varie regioni ha avuto un impatto considerevole sul conto economico del segmento Danni.
In aggiunta a questi scenari di criticità, le imprese britanniche (ed i gruppi del Vecchio Continente con attività nel Regno Unito), sono state duramente colpite dalla revisione del tasso di sconto Ogden, utilizzato per calcolare i risarcimenti dovuti in caso di lesioni personali. Il nuovo tasso, entrato in vigore a marzo 2017, si attesta ora al -0,75% (in calo di 3,25 punti percentuali) ed ha comportato un significativo aumento degli importi risarcitori da erogare. Anche la riforma fiscale statunitense ha avuto un impatto sui risultati dei gruppi assicurativi europei operanti negli USA, così come la decisione del governo francese di approvare un aumento “temporaneo ed eccezionale” dell’imposta sul reddito delle società per le imprese con entrate superiori ad un miliardo di Euro.
Il mercato assicurativo globale ha ad ogni modo registrato una performance positiva nel corso del 2017, principalmente grazie all’assicurazione Danni. I mercati emergenti, in particolare le economie asiatiche, hanno trainato decisamente la crescita del segmento, con una sovraperformance in Cina ed India le due potenze. Il comparto Vita ha invece segnato un andamento contrastato, mostrando una crescita significativa nei Paesi asiatici emergenti ma perdendo terreno nei mercati sviluppati, dove le vendite di prodotti assicurativi Vita / Risparmio sono diminuite nei due mercati più importanti, ovvero il Giappone e gli Stati Uniti.
In questo contesto, i 15 maggiori gruppi assicurativi in Europa (per volume premi) hanno conseguito ricavi per 579,6 miliardi di Euro, in aumento dello 0,8% rispetto al 2016. Il comparto non-Vita di questi gruppi ha sovraperformato il segmento Vita in termini di raccolta premi in quanto l’economia globale ha continuato a recuperare.
Il gruppo francese AXA continua a primeggiare in graduatoria, con un volume premi di oltre 92 miliardi di Euro (-2,3% rispetto al 2016), seguito da Allianz e Generali. Dieci compagnie su quindici hanno riportato una crescita della loro raccolta premi. Le percentuali di incremento più elevate sono state registrate da BNP Paribas Cardif (10,2%), Talanx (6,3%) e Prudential (5,9%). Segno più anche per MAPFRE (2,9%), Poste Vita (2,3%), CNP (1,9%), Aviva (1,8%), Allianz (1,3%), Ergo (0,9%) e Covéa (0,4%). Gli altri gruppi in classifica hanno invece registrato una raccolta premi inferiore rispetto al 2016.
Rispetto alla precedente rilevazione, segnalano i curatori del report, non vi sono state modifiche nella composizione della graduatoria (nessun nuovo ingresso nè contestuali uscite). Si sono tuttavia registrati tre cambi di posizione: grazie alla buona performance di tutte le sue linee di attività, il gruppo Talanx è salito al sesto posto (+1), scavalcando CNP, che scende al settimo gradino della graduatoria. MAPFRE rientra nella Top-10, scambiando la posizione con Aegon dopo il sorpasso del 2016. L’ultima modifica interessa Ergo e Covéa (14° e 15° posto), con il gruppo tedesco (parte di Munich Re) che sale di un posto a discapito della compagnia francese
Per quanto riguarda i risultati operativi aggregati, l’indicatore segna una flessione dell’1,4% a 51,3 miliardi di Euro; come anticipato, i comparti Danni dei gruppi assicurativi europei presenti in classifica sono stati duramente colpiti da perdite catastrofali più elevate del consueto e legate in particolare al devastante passaggio degli uragani Harvey, Irma e Maria negli Stati Uniti e nei Caraibi.
Gli utili netti (+12,1% a 34 miliardi di Euro) hanno invece beneficiato dell’incremento dei risultati nei segmenti Vita e Asset management, unitamente ad una maggiore disciplina nei costi, al miglioramento del risultato finanziario ed a parziali benefici dalla riforma fiscale negli Stati Uniti.
Sei gruppi hanno riportato utili netti in calo (Allianz, Zurich, Talanx, Crédit Agricole Assurance, MAPFRE e Covéa), soprattutto a causa dell’impatto delle citate perdite da calamità naturali sul comparto Danni. Aegon (+302,9%), BNP Paribas Cardif (+103,8%) e Aviva (+79,8%) hanno invece ottenuto le perfomance migliori. Il risultato netto del gruppo olandese ha beneficiato di plusvalenze per 413 milioni di Euro e di un utile di 554 milioni collegato alla riforma fiscale statunitense. Il gruppo BNP Paribas Cardif ha registrato ottimi risultati operativi grazie all’incremento registrato nelle diverse linee di attività ed al contenimento del rapporto sinistri. La crescita dei profitti in Aviva, infine, è dovuta a un miglioramento dell’utile operativo ed a costi di integrazione e ristrutturazione in calo rispetto al 2016.
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