Premi contabilizzati per 37 milioni di Euro, interamente raccolti nel mercato del lavoro diretto, con un incremento del 6% rispetto all’esercizio precedente, Solvency ratio al 144%, combined ratio all’82% e utile netto superiore a 3 milioni, con patrimonio in crescita a quota 21 milioni.
Sono questi i dati consolidati di UCA Assicurazione (nella foto, la sede), compagnia torinese specializzata nel ramo Tutela Legale, al termine del quarto trimestre 2018, a conferma delle valutazioni prospettiche dell’ultimo FLAOR* – “peraltro in linea con le previsioni contenute nel piano industriale recentemente approvato” – e della volontà della compagnia “di crescere in modo costante ed equilibrato, sia sotto il profilo patrimoniale sia sotto quello della struttura aziendale”.
A seguito dell’entrata in vigore delle norme di Solvency II, UCA ha infatto attivato “un processo di evoluzione e consolidamento che sino a ora ha comportato una profonda trasformazione dell’organigramma aziendale, nominando un direttore generale e ampliando l’organico con l’inserimento di nuove figure professionali altamente qualificate nelle diverse aree organizzative”. Il tutto accompagnato “da un’attenta razionalizzazione della rete vendita, dall’introduzione di nuovi strumenti informatici all’avanguardia e da una revisione dei prodotti”.
“Posso davvero e con soddisfazione dichiarare che UCA, oltre ai risultati tecnici, ha ormai assunto i connotati di una compagnia solida, con una dimensione adeguata a raccogliere le sfide di un mercato in crescita – ha affermato Alfredo Penna, da oltre un anno direttore generale della compagnia torinese – e senza perdere di vista il rapporto con una rete di intermediari di altissimo valore”.
Intermedia Channel
* FLAOR: Forward Looking Assessment of Own Risks. Valutazione interna del rischio e della solvibilità, anche in ottica prospettica, prevista dalla direttiva Solvency II e richiesta alle imprese assicurative nell’ambito del proprio Sistema di gestione dei rischi