La strategia di sostenibilità del gruppo assicurativo veronese passa attraverso decisioni di investimento che includono fattori ambientali, sociali e di governance (criteri ESG)
Cattolica Assicurazioni ha sottoscritto i Principi per l’Investimento Responsabile (PRI) delle Nazioni Unite, impegnandosi così a incorporare i criteri ESG nelle proprie decisioni di investimento e di azionariato attivo. “Aderire ai principi di investimento responsabile, già adottati da oltre 2.000 firmatari in 50 Paesi, rafforza l’orientamento alla responsabilità sociale del Gruppo Cattolica – si legge in una nota – e ribadisce l’impegno della compagnia ad essere un player trasparente verso i propri stakeholder e membro responsabile della comunità di investitori istituzionali, in un’ottica di lungo periodo”.
“Il soddisfacimento delle attese dei nostri stakeholders è condizione necessaria per la crescita profittevole della società – ha commentato Alberto Minali, amministratore delegato del Gruppo Cattolica Assicurazioni –. Fin dalle origini, il richiamo alla dimensione etica dell’attività è centrale nella visione imprenditoriale di Cattolica e nella sua concezione del rapporto con il sistema economico e gli interlocutori sociali. L’adesione ai PRI delle Nazioni Unite è la naturale conseguenza di questo approccio”.
“Un numero crescente di investitori integra i principi ESG nei meccanismi di decision-making relativi agli investimenti poiché è ormai diffusa la consapevolezza che tali fattori siamo un ottimo strumento di risk management a supporto della sostenibilità di medio-lungo termine – ha dichiarato Massimo di Tria, Chief Investment Officer di Cattolica –. Il nostro Gruppo promuove investimenti mediante la selezione di prodotti che identificano macro-trend destinati a guidare i futuri sviluppi socio-economici, nel rispetto di una filosofia intrinseca votata alla sostenibilità. In particolare, negli ultimi anni c’è stato un interesse crescente per gli impieghi nel settore ambientale, mediante la partecipazione a fondi specializzati, fondi immobiliari e fondi chiusi o attraverso la sottoscrizione di obbligazioni per il sostegno a progetti specifici come i cosiddetti Green Bond o i Sustainability Awareness Bond”.
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