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Assicurazioni sulla vita: meno protezione morte e più salute nelle polizze del prossimo decennio

Un report di McKinsey traccia la direzione di marcia del mercato assicurativo dopo un decennio deludente per per redditività e raccolta: personalizzazione dei contratti e swift verso polizze unit linked con protezione dalle perdite

29 settembre 2020 – Le polizze vita del futuro si integreranno  sempre più con quelle malattie. Diminuiranno le coperture caso morte sostituite da protezioni personalizzate sulla salute che coinvolgeranno sempre più i clienti (con sconti tariffari appropriati) nelle condotte di vita più virtuose.

Del resto, escludendo le malattie trasmissibili, il 71% dei decessi al mondo dipendono da patologie che hanno a che vedere con i comportamenti umani (cardiopatie, cancro ai polmoni, diabete). E  dunque, utilizzando le sempre più numerose device in grado testare in tempo reale la salute di una persona e la sua attività fisica – un po’ come accade nella Rc auto con le scatole nere – è possibile, appunto, ampliare le coperture sanitarie e proporre sconti a chi si comporta meglio. E’ la “ricetta” di McKinsey che ha analizzato in un report i trend del mercato assicurativo vita per il prossimo decennio. Quello che si è appena concluso è stato deludente per le compagnie, sottolinea lo studio. La “penetrazione globale delle polizze vita è scesa al 3% e la crescita dei premi nella maggior parte dei mercati sviluppati, oscillando appena al di sotto del 2% all’anno, ha faticato a eguagliare il PIL.

I tassi di interesse depressi a livello globale hanno ridotto i rendimenti del portafoglio di investimenti. Più recentemente la pandemia, abbassando i tassi di interesse globali anche al di sotto di quelli osservati nella crisi finanziaria globale del 2007-2008, ha avuto un impatto sproporzionato sui titoli delle compagnie  vita rispetto agli indici generali del mercato”. Buona parte della crescita del mercato si è manifestata nei paesi in via di sviluppo. 

Allo stesso tempo, però, gli assicuratori hanno grandi opportunità da cogliere sfruttando appieno i vantaggi della rivoluzione digitale ed anche la disponibilità dei clienti a condividere i propri dati personali in cambio di un trattamento migliore da parte della propria compagnia. Personalizzare i contratti alle esigenze di ciascuno diverrà un trend sempre più accentuato. E la condivisione degli obiettivi da raggiungere tra assicurato e assicuratore si estenderà anche al di là della protezione della salute. La compagnia “da distributore di prodotti di risparmio diverrà un partner finanziario”. Le polizze a garanzie del capitale, assoggettate a ratios patrimoniali sempre più costosi, saranno soppiantate da polizze che, in un ambiente persistente di bassi tassi d’interesse, saranno più sensibili ai rialzi dei mercati con un livello di protezione dei ribassi (pagato, però, dai clienti). Dal 2015 al 209 – sottolinea il report – i premi delle polizze unit linked sono aumentati di $76 miliardi a livello globale, due terzi dei quali in  europa. 

 L’utilizzo di sempre nuovi dispositivi telematici e di tecniche di collocamento a distanza delle polizze (incentivato anche dalla pandemia) disintermedierà le tradizionali reti di vendita agenziali? No , è la risposta di McKinsey, i professionisti “continueranno a svolgere un ruolo fondamentale”. La tecnologia, piuttosto, giocherà a loro favore perché le loro compagnie metteranno a disposizione analisi avanzate sulla base dei clienti e lead digitali per promuovere il cross-selling dei prodotti e la capacità di interazione con gli assicurati.

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