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USA: il Congresso approva legge contro le fatture mediche “a sorpresa”

29 dicembre 2020 – Dopo quasi due anni di combattimenti, false partenze e incidenti di percorso, il Congresso Usa ha finalmente approvato la legge che vieta a medici ed ospedali di inviare fatture “a sorpresa” ai loro assistiti. Vengono così chiamati quegli addebiti ai pazienti provenienti da fornitori estranei al network di quelli inclusi nella polizza sanitaria e che il paziente non può scegliere. Ed esempio anestesisti e medici di pronto soccorso.

Non c’è dubbio che il divieto – scrive il Washington Montly – sia un’enorme vittoria. Le bollette a sorpresa sono diventate una parte sempre più onnipresente del sistema sanitario statunitense, distruggendo i risparmi di molte famiglie, mandandone completamente in bancarotta altre e costando agli americani un’assicurazione sanitaria fornita dal datore di lavoro di circa $ 40 miliardi all’anno. Ma la soluzione approvata dal Congresso salverà i consumatori molto meno di quanto avrebbe potuto. Nel corso del dibattito parlamentare si sono confrontate due soluzioni per arginare le spese “a sorpresa”. Il primo, favorito dai difensori dei pazienti e dagli assicuratori, prevedeva il confronto dei prezzi dei trattamenti, come i raggi X o le biopsie, rispetto al prezzo medio che gli assicurati pagano ai fornitori del loro network. Gli assicuratori risarcirebbero quindi automaticamente tale importo al medico “fuori rete”. Il secondo, favorito da ospedali e gruppi di medici, prevedeva che gli arbitri esterni decidessero cosa pagheranno gli assicuratori.

In un primo momento, entrambe i partiti al Congresso sembravano favorire l’approccio del benchmarking. Avevano una buona ragione. È opinione diffusa che i prezzi di benchmarking consentano ai pazienti di risparmiare più denaro e di controllare meglio i costi dell’assistenza sanitaria in generale. L’arbitrato, al contrario, tende a tradursi in sentenze più favorevoli ai fornitori, con conseguenti pagamenti assicurativi più ampi. Ebbene alla fine, anche per l’azione delle influenti lobby mediche presenti nel congresso (inclusa l’American Medical Association) è proprio questo secondo orientamento che ha prevalso.

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