L’appello: «Abbiamo sempre garantito il servizio, rischiando, in ogni fase della pandemia. Ora ci serve protezione».
ANAPA Rete ImpresAgenzia, per conto degli agenti-imprenditori, insieme alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore delle Agenzie di Assicurazione First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, FNA per conto dei dipendenti, hanno inviato una lettera a firma congiunta al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, al ministro della Salute, Roberto Speranza, al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo e al Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19, Domenico Arcuri con la quale sottolineano che i provvedimenti adottati per contrastare la pandemia hanno sempre contemplato, fin dall’inizio, la continuità dell’erogazione dei servizi bancari, finanziari e assicurativi, in considerazione del loro ruolo di infrastruttura strategica ed essenziale per il Paese come disposto dalla legge.In questo contesto con straordinario impegno e senso di responsabilità le persone che operano nelle agenzie di assicurazione, agenti, collaboratori commerciali e personale amministrativo, continuano a svolgere un ruolo centrale per il sostegno dell’economia, delle imprese e delle famiglie, nel rispetto delle misure di prevenzione, contrasto e contenimento del virus, anche a tutela dei clienti.
ANAPA Rete ImpresAgenzia e le Organizzazioni Sindacali hanno quindi chiesto alle competenti Autorità che il piano vaccini tenga opportunamente in considerazione anche tutte le persone che lavorano nelle Agenzie di assicurazione.«Gli “agenti-resilienti”, in questo anno, non hanno mai mollato – spiega il presidente nazionale di ANAPA, Vincenzo Cirasola – così come tutti i collaboratori delle Agenzie di assicurazione. Abbiamo fatto il nostro dovere con tenacia e anche coraggio, anteponendo la professionalità ai rischi per la nostra salute e per quella dei nostri famigliari, come dimostrano alcuni colleghi caduti a causa di questa pandemia. Chiediamo quindi il riconoscimento del nostro impegno, e una vaccinazione che deve avvenire nel minor tempo possibile, a garanzia di tutti e per permetterci di continuare a svolgere – questa volta in sicurezza – il nostro lavoro».