L’accordo interessa circa 80mila lavoratori o pensionati e le loro famiglie
Calpers, il fondo pensione degli insegnanti della California (ed uno dei più grandi del mondo), ha accettato di pagare $ 2,7 miliardi per risolvere la causa sui premi assicurativi per l’assistenza a lungo termine. Si avvantaggeranno dell’accordo – scrive il San Francisco Chronicle – quasi 80.000 lavoratori e le loro famiglie che hanno intentato una causa sugli aumenti dei premi disposti dal fondo a partire dal 2015.
L’accordo consentirà ai lavoratori e ai pensionati di recuperare gli aumenti che hanno pagato a Calpers per l’assistenza a lungo termine negli ultimi sei anni – l’85% in più rispetto alle tariffe precedenti – e acquistare una nuova polizza assicurativa o pagare per le proprie cure.
Potrebbero anche scegliere di rinunciare ai rimborsi e rimanere nel programma Calpers, che ha annunciato un altro aumento dei premi per un totale di quasi il 90% per i prossimi due anni.
Se un giudice di Los Angeles concederà l’approvazione preliminare all’udienza del 22 luglio, l’accordo entrerà in vigore tra circa un anno. La transazione interessa 62.000 lavoratori e pensionati e quasi 18.000 familiari di coloro che sono morti da quando sono entrati in vigore gli aumenti del premio.
“L’accordo consente alle persone di uscire da un programma di assistenza che le ha deluse negli ultimi 20 anni”, ha detto Stuart Talley, avvocato dei querelanti.
Il consigliere generale di Calpers Matthew Jacobs ha affermato dal canto suo che l’accordo permetterà al fondo di “continuare ad aiutare gli assicurati che contano sul programma di terapia intensiva in un momento di bisogno”.
Il fondo per l’assistenza a lungo termine, separato dal fondo pensione di Calpers , paga le case di cura, l’assistenza domiciliare e altri servizi non coperti da Medicare (lo schema pubblico di assistenza sanitaria per gli over 65). Al fondo contribuiscono circa 117.000 dipendenti e pensionati e la durata media delle cure è di 3 anni e mezzo.
Il controverso aumento del tasso dell’85% è stato annunciato nel 2013, due anni prima della sua entrata in vigore. Si applicava a coloro che avevano acquistato polizze di assistenza a lungo termine tra il 1994, il primo anno in cui erano disponibili, e il 2005. I contratti, inoltre, includevano una copertura a vita o una protezione dall’inflazione. I querelanti hanno accusato Calpers di aumentare i tassi in violazione del contratto originario e lo sviluppo della causa, in fondo, ha dato loro ragione.