Dall’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare emerge una maggiore predilezione degli investitori verso le polizze e i fondi pensione a scapito degli asset tradizionali

Futuro fa rima con maggiore volontà di investire in soluzioni previdenziali e polizze. E’ questo quanto emerge dall’Osservatorio Reale Mutua sul welfare realizzato dalla compagnia di assicurazione. L’indagine mostra come l’obiettivo di investimento prioritario degli italiani è rendere più sicuro il futuro della famiglia (31%), così come incrementare il tenore di vita nel medio-lungo periodo (27%), mentre il 17% punta a rafforzare una pensione che teme sarà insufficiente. E a differenza di quanto si possa immaginare solo il 6% indica il mattone, storicamente considerato il porto sicuro, come strumento di investimento per il futuro. Discorso simile per le obbligazioni (11%) che, visti i tassi ai minimi, da tempo hanno perso il ruolo che tradizionalmente hanno svolto per generazioni di risparmiatori. Men che meno trasmette sicurezza l’investimento diretto in titoli azionari (8%). Gli italiani sembrano invece essere più orientati alle soluzioni assicurative (37%) come le polizze vita e piani di accumulo e ai fondi pensione integrativi (11%).
Come sfruttare quindi quest’opportunità? Ne abbiamo parlato con Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand del Gruppo Reale.
Quali sono gli elementi più significativi che emergono dallo studio dell’Osservatorio Reale Mutua?
Uno dei dati più rilevanti che emerge dall’indagine del nostro Osservatorio è la crescente propensione, avvertita da tre italiani su quattro – il 73% – a valutare la possibilità di investire nel prossimo futuro una parte dei risparmi fin qui accumulati. Il dato è ancor più degno di nota se consideriamo che nell’ultimo anno e mezzo sono prevalsi comportamenti prudenziali dettati in larga misura dal clima di incertezza portato dalla pandemia, come indicano anche i livelli raggiunti dai depositi bancari.
A fronte di questo, resta una fetta importante di italiani, il 27%, che ritiene invece che la via più opportuna sia continuare a mantenere la liquidità sul conto corrente, ma il trend in questo momento preponderante sembra essere quello di una maggiore fiducia e volontà di investire sulla solidità economica del proprio futuro.
Gli obiettivi che porterebbero i connazionali ad allocare i propri risparmi sono essenzialmente quelli di rendere più stabile il futuro della famiglia (31%), incrementare il tenore di vita nel medio-lungo periodo (27%), e, come dichiara il 17%, rafforzare una pensione di base che si teme sarà insufficiente a offrire un tenore simile a quello precedente il pensionamento.
Dall’Osservatorio emerge un crescente interesse verso il mondo delle polizze. Come giustificare questo cambio di passo?
Sì, la nostra ricerca ha evidenziato che gli italiani sembrano meno propensi in questa fase a guardare a quegli asset “tradizionali” che per generazioni di risparmiatori hanno rappresentano un porto sicuro: pensiamo ad esempio alle obbligazioni, considerate interessanti da un 11%, ma pensiamo anche al mattone, indicato solo dal 6% degli intervistati.
A prevalere è l’orientamento verso soluzioni assicurative come le polizze vita, le polizze per il risparmio e i piani di accumulo – segnalato da oltre 1 su 3 (37%) – e verso i fondi pensione integrativi, segnalati da un ulteriore 11%.
Questo è indicativo della volontà di affidarsi a strumenti di risparmio che permettano di tutelare la propria stabilità economica di fronte a eventi gravi e imprevisti, come le polizze vita, o di incrementare le proprie risorse potendo contare sui numerosi vantaggi caratteristici delle soluzioni assicurative, come la flessibilità, la personalizzazione dell’offerta e degli approcci, la possibilità di contenere i rischi e, non da ultimo, i vantaggi di natura fiscale connessi ai fondi pensione.
In più c’è anche da considerare che quasi un italiano su due (40%), come emerge sempre dal nostro Osservatorio, teme di non riuscire a scegliere l’investimento adatto soprattutto a causa delle sue insufficienti competenze finanziarie.
Per questo motivo, affidarsi a una compagnia assicurativa e all’esperienza dei suoi team di gestione è sempre più percepito come un valore aggiunto e un elemento di rassicurazione.
Un elemento di criticità è infatti rappresentato dalla scarsa educazione e competenza finanziaria. In che modo la consulenza di un agente può aiutare il cliente a superare la diffidenza che ne scaturisce?
La consulenza ricopre, oggi forse più di prima, un ruolo importantissimo. L’agente, a partire dall’ascolto delle esigenze del cliente, può accompagnarlo nella scelta della soluzione più idonea e in grado di soddisfare i suoi obiettivi.
In più, come anticipavo, c’è il fattore della fiducia e della rassicurazione che un professionista può fornire non solo all’inizio della relazione, ma anche nel corso tempo, di fronte ad esempio al mutare delle esigenze o al prefigurarsi di nuovi obiettivi che possono essere soddisfatti con nuovi approcci.
Fondamentali per un agente-consulente sono la capacità di rapportarsi con le persone e la capacità comunicativa.
Infine lo studio mostra un grande predilezione degli investitori verso il digitale. In che modo compagnie e agenti possono sfruttare questa opportunità, senza esserne travolti?
Il digitale e le tecnologie sono uno straordinario volano per il settore assicurativo. Permettono di migliorare la customer experience in una fase storica in cui mutano profondamente le abitudini di vita e consumo delle persone e cresce l’esigenza di risposte e assistenza immediate; semplificare i processi; potenziare la relazione con gli agenti e i clienti.
Per non parlare poi delle opportunità messe a disposizione dai big data, dai sistemi di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning.
L’innovazione è un aspetto chiave del nostro DNA di compagnia e di gruppo: siamo costantemente attenti a innovare, tanto a livello di offerta e di prodotto, quanto di tecnologie, infrastrutture e canali per affiancare i nostri agenti e dare i migliori standard di servizio ai clienti.
Foto in copertina: Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand del Gruppo Reale