I rischi straordinari coperti dal “Consorzio di Compensazione delle Assicurazioni”
In caso di dichiarazione di zona d’emergenza o catastrofica da parte del governo è quest’ultimo che si sostituisce agli assicuratori
I danni provocati dall’eruzione del vulcano Cumbre Vieja nell’isola di Las Palma (Canarie) verranno pagati dal “consorzio di Compensazione delle assicurazioni” a patto tuttavia – scrive Noticias Financieras – che le case distrutte dalla lava risultino assicurate da almeno 7 giorni. Per una compagnia di assicurazioni, un vulcano è un “rischio straordinario” e non si assume la responsabilità del danno. in quel caso, appunto, interviene il consorzio nato con il Real Decreto 300/2004, finanziato da tutti gli assicurati con sovrapprezzi in certe polizze. Gli eventi straordinari compresi nella sua sfera di attività includono anche inondazioni, terremoti, tornado, danni dovuti al terrorismo o azioni di forze armate o di sicurezza in tempo di pace.
Da questa copertura rimane escluso il 26% delle case spagnole prive di un’assicurazione sulla casa, secondo le cifre raccolte dalla società di consulenza UnespaIn. Per i loro proprietari, a questo punto, l’unica speranza di avere un ristoro è affidata alla dichiarazione di zona d’emergenza o catastrofica da parte del governo. In questo caso è quest’ultimo che si sostituisce agli assicuratori nel pagare i danni.
In effetti può essere illogico pagare una polizza di assicurazione che protegge specificamente contro un rischio straordinario sul quale è attiva anche una copertura pubblica. “Non abbiamo trovato un contratto in Spagna dove è specificato: è già coperto dalla legge”, dicono dal portale di comparazione dei prezzi Acierto.com. D’altra parte contrarre un’assicurazione può avere i suoi vantaggi. Una polizza, innanzitutto, può coprire il rischio di responsabilità civile. Inoltre un proprietario di case non può sapere in anticipo se un evento straordinario supererà una dimensione tale da far scattare la dichiarazione di stato di emergenza da parte del governo. In questi casi in effetti i non assicurati si affidano alla legge del “tanto peggio, tanto meglio”.