Continua ad avere effetto la decisione comunitaria che nel 2014 ha imposto l’estensione della copertura assicurativa anche nelle aree private
La “eredita “ dell’Unione Europea costa £ 50 in media agli automobilisti britannici. E questo l’effetto della decisione della corte di giustizia europea, non disinnescata neanche dopo la Brexit, che nel 2014 ha imposto l’obbligo di assicurazione auto anche nei luoghi non pubblici. La sentenza è stata emessa dopo che un agricoltore sloveno, Damijan Vnuk, aveva fatto causa ad una compagnia. Quest’ultima si era rifiutata di risarcire il danno causato da un trattore che in retromarcia l’aveva fatto cadere da una scala nel giardino della sua fattoria. E così la Corte di Giustizia, senza probabilmente tener conto degli effetti della sua decisione, aveva imposto l’obbligo di copertura assicurativa anche negli spazi prima considerati privati:
fattorie, giardini ed eventi motoristici, con golf buggy, tosaerba, e-scooter, macchine agricole e persino veicoli storici collocati nei musei.
Da allora Motor Insurers Bureau, l’ente britannico responsabile del risarcimento delle vittime di conducenti non assicurati, deve risarcire gli incidenti di questo tipo. Tuttavia, questo ha aggiunto milioni di veicoli non assicurati alle responsabilità del MIB, i cui costi sono ribaltati sull’intera platea degli automobilisti attraverso le loro polizze.
Il governo – scrive The Daily Telegraph – ha stimato un aumento di 50 sterline all’anno dei costi assicurativi benché un simile aggravio farebbe supporre che nei giardini domestici si consumi ogni anno un’autentica strage.
Ma nonostante le ripetute promesse di cambiare la legge definita come “assurda overregulation” dall’industria assicurativa questa regola è ancora in vigore. Come nel resto dell’Europa.