
Insurance Europe, la federazione europea che riunisce le associazioni nazionali delle imprese di assicurazione, ha diffuso un comunicato nel quale afferma l’impegno inequivocabile a sostenere lo slancio globale collettivo per combattere il cambiamento climatico, tema di discussione della 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26).
Insurance Europe ricorda che il settore assicurativo europeo sostiene gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo, nonché gli ambiziosi obiettivi dell’Europa di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere un’economia a zero emissioni entro il 2050.
Inoltre, rivendica l’importante ruolo che gli assicuratori possono svolgere sia nel mitigare gli scenari peggiori del cambiamento climatico sia nell’aiutare i cittadini e le aziende a far fronte nel miglior modo possibile agli impatti degli eventi catastrofali.
Nello specifico, rivendica 3 punti di forza dell’industria assicurativa: la capacità di assumere e diversificare i rischi per conto dei clienti e fornire loro il supporto finanziario di cui hanno bisogno per far fronte alle conseguenze degli eventi legati al cambiamento climatico; la conoscenza ed esperienza nella gestione del rischio per aiutare i clienti e il settore pubblico a prendere coscienza dei rischi, a ridurne l’esposizione e ad aumentare la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici; la capacità di investire nella transizione verso la sostenibilità ambientale in quanto sono i più grandi investitori istituzionali in Europa con asset di oltre 10 trilioni di euro.
Tuttavia, Insurance Europe è convinta che le assicurazioni europee possano fare molto di più nella lotta ai cambiamenti climatici, ma per liberare tutto il potenziale, chiede ai governi di prendere atto di 6 richieste:
– Adottare impegni di investimento in misure di adattamento e prevenzione. A questo proposito, Insurance Europe sottolinea che “le misure di adattamento e prevenzione adottate oggi avranno un impatto enorme su ciò che può essere assicurabile in futuro”.
– Incentivare e sostenere progetti sovrani, aziendali e infrastrutturali più sostenibili in cui gli assicuratori possono investire.
– Approvare una regolamentazione, anche prudenziale, che supporti e non ostacoli il ruolo del settore assicurativo.
– Mettere in atto politiche per garantire che la transizione avvenga in modo giusto ed equo.
– Promuovere più forme di partenariati pubblico-privato in quanto quelli esistenti “hanno dimostrato che la condivisione di conoscenze ed esperienze tra i principali attori nel campo della resilienza climatica può fare la differenza”.
– Creare un database europeo sui fattori ESG in modo che gli investitori abbiano un accesso ai dati comparabili e affidabili di cui hanno bisogno per investimenti e report sostenibili.