Signorini: “Nel cogliere opportunità di sviluppo per sé, le compagnie possono contribuire anche al benessere collettivo”

“‘La transizione ambientale è la grande sfida che il mondo oggi ha di fronte: deve essere trattata con decisione e lungimiranza, con gli strumenti più appropriati: incentivi, regole, investimenti pubblici”. E’ quanto ha detto il presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel corso del suo intervento al webinar organizzato da Swiss Re dal titolo “Assicurare la ripresa”. Signorini ha poi aggiunto di ritenere sconsigliabile l’utilizzo della regolamentazione prudenziale, bancaria o assicurativa, per perseguire obiettivi di incentivazione diretta. “Nel campo assicurativo – ha detto – la regolamentazione prudenziale deve mirare alla coerenza degli investimenti delle compagnie con la natura e la durata degli impegni assunti nei confronti degli assicurati. Essa dovrebbe fondarsi esclusivamente su considerazioni di rischio”.
Il presidente dell’Ivass ha osservato come sostenere famiglie e imprese nella gestione dei propri rischi sia uno dei fattori che meglio contribuiscono ad accrescere il benessere della società e la competitività del sistema economico.
L’Italia è un storicamente un paese sottoassicurato e ciò ha avuto un suo peso durante la pandemia: “In certi ambiti una più adeguata diffusione di coperture assicurative a protezione del reddito di famiglie e imprese – ha spiegato Signorini – avrebbe potuto contribuire al ristoro dei danni subiti da ampie fasce di imprese e famiglie. Le relative coperture assicurative, tuttavia, sono proprio tra quelle per cui la diffusione è molto minore in Italia che in altri paesi. Paradossalmente, l’effetto netto della pandemia sui conti economici delle compagnie assicuratrici in Italia è stato per lo più positivo, a causa della diminuzione dei sinistri del ramo Auto. Come poco diffuse sono le coperture dei rischi nel segmento delle imprese, così, nonostante la frequenza relativamente elevata di terremoti e inondazioni, anche i danni derivanti da catastrofi naturali sono poco assicurati rispetto ad altri paesi dove simili rischi sono elevati. Scarso rilievo, sempre nel confronto internazionale, hanno le coperture assicurative legate all’invecchiamento della popolazione e alla salute. Sarebbe anche auspicabile una maggiore attenzione e presenza delle compagnie assicurative nel rilascio di garanzie per le fasi di realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, un settore particolarmente importante oggi data l’esigenza di far procedere speditamente i progetti del Pnrr”.
A fronte di questa situazione, Signorini auspica una forte crescita dell’industria assicurativa a tutela delle famiglie e delle imprese del Paese: “Nel cogliere opportunità di sviluppo per sé, le compagnie possono contribuire anche al benessere collettivo. Tutto ciò naturalmente nel rispetto della più rigorosa tutela della clientela, e sempre in un regime di piena e trasparente concorrenza che impedisca il formarsi di rendite indebite. In definitiva, credo che per gli operatori del settore assicurativo la via maestra per contribuire al rilancio del Paese sia fare di più e bene il loro core business, assumere e gestire rischi. Per alcuni aspetti tra quelli che ho menzionato, si può riflettere sulla possibilità di trovare sinergie tra l’attività di mercato degli assicuratori e gli interventi e le regole stabilite dallo Stato”.
In conclusione Signorini ha ricordato che il settore assicurativo intermedia un ammontare ingente di risorse: “Si tratta di circa 10.000 miliardi a livello europeo, il 10% circa dei quali riferibili al mercato assicurativo italiano. L’allocazione efficiente di questa grande massa intermediata è importante. La regolamentazione prudenziale, e la sua applicazione da parte delle autorità di vigilanza, contribuiscono ad assicurarne una gestione prudente, rispettosa della natura delle assicurazioni come investitore a lungo termine, solido e affidabile”.
Foto in copertina: Luigi Federico Signorini, Presidente dell’Ivass
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