Il presidente del GA-GI, Vincenzo Cirasola, ha spiegato in un’intervista a MF la posizione degli agenti in vista del rinnovo del board del gruppo triestino

In una lunga intervista pubblicata ieri dal quotidiano MF, il presidente del Gruppo Agenti Generali Italia, Vincenzo Cirasola ha spiegato ad Anna Messia la posizione degli agenti del Leone in vista del rinnovo del board del gruppo triestino.
Di sicuro, all’assemblea del prossimo 29 aprile gli agenti GA-GI faranno sentire la propria voce, forti del pacchetto di circa 10 milioni di azioni, diviso tra investimenti diretti e titoli acquistati dal loro fondo previdenziale.
Sono gli agenti il vero punto di forza della compagnia, visto che passa attraverso loro gran parte del business, con quote residuali apportate da bancassurance e vendita diretta e quello che chiedono gli agenti GA-GI per voce di Cirasola “è di avere rassicurazioni che chiunque gestirà la compagnia continuerà a mettere gli agenti al centro del modello Generali, che Generali resterà italiana e che chiunque la guiderà spingerà per la sua ulteriore crescita”.
Nel corso dell’intervista il presidente del GA-GI ha ricordato come negli ultimi anni le Generali abbiano affrontato profondi cambiamenti a partire dal 2012 con l’uscita di Perissinotto e l’arrivo di Mario Greco che rimase solo fino al 2016 quando lasciò il gruppo per passare in Zurich, lasciando aperto il problema di cercare un nuovo ceo per guidare la compagnia in un momento cruciale. Il 2017 fu poi l’anno in cui Intesa Sanpaolo si mise a studiare l’opportunità, poi lasciata cadere, di possibili combinazioni industriali con General. “In entrambi i casi intervenimmo tempestivamente e anche ora siamo pronti a scendere in campo se ce ne sarà bisogno”, ha detto Cirasola.
Se è vero che gli investimenti in digitalizzazione della compagnia sono stati, in questi ultimi anni, sempre al servizio delle agenzie con gli agenti al centro della strategia, impostazione peraltro riconfermata dal nuovo piano industriale presentato a novembre dal Ceo Philippe Donnet, ciò non vuol dire che gli agenti sostengano uno degli schieramenti in campo.
“Ben vengano gli investitori pronti a rilanciare la compagnia a livello internazionale. L’importante – ha ribadito Cirasola – è che le Generali restino italiane e indipendenti e che, come detto, venga riconosciuto il ruolo centrale delle agenzie in gestione libera che, seppure possano sembrare più costose rispetto ad altri canali distributivi diretti, danno valore e stabilità, come testimonia la storia stessa della compagnia”.
In conclusione dell’intervista il presidente del GA-GI ha voluto ricordare che “non è un caso se durante la pandemia, nonostante il maggior uso di Internet e di nuovi canali di comunicazione a distanza, gli agenti di assicurazione hanno visto crescere il loro ruolo, confermando in questo modo l’importanza della relazione personale e della fiducia con i clienti, che rappresenta il più rilevante patrimonio delle aziende, in particolare delle compagnie di assicurazioni”.
a cura di Vincenzo Giudice
Foto in copertina: Vincenzo Cirasola, Presidente del Gruppo Agenti Generali
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