“Si tratta di un bilancio decisamente virtuoso in termini di solvibilità e capacità di raggiungere i risultati economici e patrimoniali stabiliti dal piano industriale seppure in un contesto reso difficile dalla crisi sanitaria”, evidenzia il presidente Giuseppe Consoli

Il gruppo Itas Assicurazioni ha chiuso l’esercizio 2021 con un utile di consolidato ante-imposte di 28,9 milioni (27,3 nel 2020), composto da 13,8 milioni che fanno capo al comparto danni e 14,52 milioni al vita.
A fine dicembre il patrimonio netto complessivo era pari a 524,4 milioni, in crescita del 4,2%, “nonostante svalutazioni nette di carattere finanziario avvenute nel periodo per effetto principalmente della crescita dei tassi pari a 55 milioni”, precisa una nota. L’esercizio si chiude con un Solvency Ratio del 217% (183% nel 2020).
I premi nei rami Danni ammontano a 735 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2020 escludendo dal computo i premi afferenti ad Assicuratrice Val Piave. Più nel dettaglio, i premi hanno registrato una flessione nel comparto Auto del 3,6%, imputabile prevalentemente alla Rc Auto che ha riflesso una politica tariffaria più favorevole verso i soci assicurati per tener conto di un riconoscimento di scontistica a fronte del generalizzato minor utilizzo dei veicoli per causa delle restrizioni imposte dalla crisi sanitaria.
Il combined ratio rimane ben positivo e invariato rispetto all’anno precedente (97,3%). Si registra un incremento della sinistralità nel comparto Auto e un sensibile miglioramento nel comparto non Auto anche per effetto di minori oneri netti derivanti da eventi atmosferici e catastrofali.
Nel Vita l’esercizio 2021 rileva una crescita significativa del comparto welfare del 22,8%, arrivando così a pesare ben il 48% della raccolta premi complessiva annuale. In tale ambito, lo sviluppo di Plurifonds – il Fondo pensione aperto di Itas Vita – è proseguito secondo una dinamica virtuosa, mantenendosi tra i maggiori fondi pensioni aperti del settore assicurativo per dimensione e per risultati. I premi emessi in tale comparto sono in crescita rispetto al 2020 di 32,1 milioni di euro attestandosi a 168,7 milioni di euro (136,6 milioni nel 2020), dando così ulteriore impulso al relativo patrimonio (17,6%).
La raccolta vita comprensiva dei contratti di investimento si attesta a 401,2 milioni di euro, in contrazione del 36,2% solo a causa della decisione – maturata fin dal 2020 – di interrompere le nuove sottoscrizioni afferenti le gestioni separate di Ramo I a causa dei bassi rendimenti registrati dai mercati finanziari.
“Si tratta di un bilancio decisamente virtuoso in termini di solvibilità e capacità di raggiungere i risultati economici e patrimoniali stabiliti dal piano industriale seppure in un contesto reso difficile dalla crisi sanitaria”, evidenzia il presidente Giuseppe Consoli. “Questi sforzi dimostrano ancora una volta la capacità del modello mutualistico di sapersi adattare bene e presto alle nuove esigenze di protezione della nostra comunità di soci assicurati e al contempo evidenziano la solidità patrimoniale della compagnia, elemento cardine per poter operare in modo rapido ed efficace a beneficio di tutti i territori in cui siamo presenti”.
Foto in copertina: Giuseppe Consoli, Presidente di ITAS
Leggi anche Itas incontra i suoi agenti il socio sempre al centro