Il 70% degli americani sta intaccando le proprie riserve per far fronte all’aumento del costo della vita

Gli americani hanno accumulato risparmi extra durante la pandemia, ma quel denaro sta rapidamente diminuendo a causa dell’inflazione. Secondo un recente sondaggio di Forbes Advisor condotto su 2.000 adulti statunitensi, circa il 70% degli americani sta utilizzando i propri risparmi per coprire l’aumento dei prezzi. A resistere maggiormente – scrive Market Watch – sono gli adulti più anziani che hanno intaccato di meno le loro risorse accumulate.
Il tasso di risparmio personale per l’aprile 2022 ha raggiunto il 4,4% – il livello più basso dal settembre 2008 – scendendo dal 6% dell’inizio dell’anno, secondo il Bureau of Economic Analysis, un dipartimento del Ministero del Commercio degli Stati Uniti.
Inoltre, secondo un rapporto della New York Life Insurance, un terzo dei consumatori sta mettendo meno soldi nel proprio fondo di emergenza, con un contributo medio mensile diminuito di 243 dollari. “I Millennials stanno facendo i tagli più significativi, con un contributo mensile al fondo di emergenza diminuito di quasi 289 dollari”, conclude il sondaggio condotto su 4.416 adulti. “L’ideale sarebbe accantonare una somma di denaro per le emergenze (in genere in un conto corrente liquido, di risparmio o in un mercato monetario) per coprire almeno sei mesi di spese correnti. Per i proprietari di piccole imprese o per coloro che lavorano in settori e industrie altamente volatili, un cuscinetto di 12 mesi potrebbe essere più consigliabile”, ha aggiunto la società.
Un’altra preoccupazione riguarda il numero maggiore di intervistati che ha dichiarato a un “Survey of Consumer Expectations” della Federal Reserve di New York un peggioramento delle proprie finanze rispetto a un anno fa. In effetti, la probabilità media percepita di non riuscire a pagare un debito minimo nei prossimi tre mesi è aumentata di 0,4 punti percentuali, raggiungendo l’11,1%, secondo i risultati dell’indagine pubblicati questa settimana.
L’aumento del costo della vita rende nervosi gli americani. A maggio l’inflazione è salita dell’8,6% su base annua, il valore più alto dal 1981. Un sondaggio sulla fiducia dei consumatori statunitensi è sceso a maggio al minimo di tre mesi, a 106,4. Si tratta di uno dei tanti sondaggi che indicano una prospettiva pessimistica da parte dei cittadini sia per le proprie finanze che per l’economia statunitense. Nella settimana conclusasi il 29 maggio, l’inflazione dei generi alimentari ha raggiunto un livello record del 14,6% rispetto a un anno fa, secondo l’ultima indagine della società di dati Numerator. L’indagine mostra che i consumatori a medio reddito – quelli che guadagnano da 40.000 a 80.000 dollari l’anno – stanno pagando i maggiori aumenti di prezzo tra tutti i livelli di reddito.
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