Si prevede che coloro che hanno 67 anni o meno riceveranno un aumento della pensione del 2,1% nel 2023

Il Giappone dovrebbe frenare gli aumenti delle pensioni a tassi inferiori a quelli dell’inflazione per rendere sostenibile la spesa previdenziale. L’ufficio studi di Nippon Life – scrive l’agenzia Nikkei Asia – ha previsto un tasso di inflazione del 2,5% per l’intero anno 2022, ma si aspetta che il governo fissi l’aumento dei pagamenti delle pensioni per coloro che hanno più di 68 anni solo all’1,8% per il prossimo anno. Si prevede che coloro che hanno 67 anni o meno riceveranno un aumento della pensione del 2,1% nel 2023.
La compagnia giapponese teme che l’onere finanziario per gli anziani aumenti e danneggi la ripresa economica e che l’invecchiamento della popolazione giapponese rende insostenibile per i fondi pensione tenere il passo con l’inflazione. Pertanto Nippon Life si aspetta che il Giappone invochi il suo meccanismo di “slittamento macroeconomico” l’anno prossimo.
Kunio Nakashima, ricercatore della compagnia, ha anche calcolato quanto inciderà la modifica nel meccanismo di adeguamento per i pensionati giapponesi. Ha previsto che l’inflazione raggiungerà il 3,7% nel trimestre ottobre-dicembre. Ha calcolato che una famiglia composta da marito e moglie che riceve una pensione mensile di 219.593 yen (1.550,55 dollari) nel 2022 riceverà 223.545 yen al mese nel 2023. Senza la modifica governativa la stessa rendita sarebbe cresciuta di 18.000 yen nel corso del 2023.
La media dei pagamenti delle pensioni è scesa 0,4 punti percentuali nel 2022 rispetto al 2021, il che rappresenta una diminuzione di almeno 10.000 yen per i pensionati nel corso dell’intero anno.
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