Nell’ultimo mese sono state registrate 119.853 nuove vetture a fronte delle 104.519 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente

Dopo il lungo periodo in discesa, anche a novembre è proseguita la risalita del mercato auto in Italia. Nel mese di novembre sono state immatricolate 119.853 autovetture a fronte delle 104.519 iscrizioni registrate nello stesso mese del 2021, con un aumento del 14,67%.
I trasferimenti di proprietà sono stati 415.438 a fronte di 290.382 passaggi registrati a novembre 2021, con un aumento del 43,07%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 535.291, ha interessato per il 22,39% vetture nuove e per il 77,61% vetture usate.
Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 30.11.2022, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di novembre 2022.
Numeri negativi per le immatricolazioni di auto elettriche. Infatti, a novembre, le nuove vetture full electric scese in strada sono state 5.133, in calo del 25,9% rispetto allo stesso mese del 2021, con il parco elettrico circolante salito poco oltre le 166.000 unità. Giù rispetto allo scorso anno la quota di mercato delle auto a zero emissioni, che passa dal 4,44 al 3,66%.
Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica, osserva che si tratta di “un andamento diametralmente opposto rispetto agli altri grandi Paesi europei”. Pur se in un quadro a tinte fosche, rispetto al mese di ottobre, si assiste a un recupero delle immatricolazioni di auto elettriche da parte dei privati, ma si fa notare soprattutto la ripresa del noleggio a lungo termine, subito reattivo all’estensione degli incentivi a questo canale, nonostante le evidenti limitazioni dovute alla riduzione dell’importo a 1.500 euro per veicolo.
Crollano le auto-immatricolazioni da parte dei dealer: -75% rispetto al novembre 2021. Un valore che aiuta a comprendere meglio il peso delle diverse dinamiche dietro la contrazione del mercato BEV degli ultimi mesi. Accanto ai fattori contingenti e specifici del mercato italiano, si può dedurre infatti che la distribuzione del calo si sia concentrata in un periodo molto ristretto per effetto delle regole di utilizzo dell’ecobonus valide nel 2021, che avevano contribuito ad addensare a fine anno le auto-immatricolazioni. Secondo Motus-E serve un intervento urgente per non perdere contatto con il resto dell’Europa, “perché l’Italia è da mesi fanalino di coda nello sviluppo del mercato a zero emissioni se confrontata con Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Regno Unito, ormai proiettati senza indugi verso la mobilità elettrica”.
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