L’obiettivo è diventare il primo operatore privato nel sistema sanitario nazionale

Lo scorso mese di dicembre, UnipolSai, compagnia del gruppo Unipol, aveva dato notizia dell’acquisizione dal fondo d’investimento L-Gam del 100% di Centro Medico Santagostino, network di retail clinic fondato nel 2009 che conta su 1.300 professionisti e 220 dipendenti, un fatturato di 50 milioni di euro e dispone di 35 poliambulatori (la maggior parte concentrati in Lombardia e nel milanese), anche se è presente pure in Emilia Romagna e da poco in Lazio.
Il Centro Medico Santagostino, passato sotto le bandiere della bolognese UnipolSai, punta ora al primo miliardo di fatturato. Lo spiega al Messaggero l’amministratore delegato Luca Foresti spiegando che l’obiettivo è quello di diventare il primo operatore privato nel sistema sanitario nazionale. “Ci occorrevano spalle grosse; il nostro è un mercato che richiede grandi investimenti. L’acquisizione da parte di UnipolSai ci consentirà di perseguire il nostro piano con la certezza di poter avere risorse adeguate per arrivare ad almeno 600 centri medici in tutta Italia”.
Il progetto di sviluppo è ambizioso. “Nell’arco dei prossimi 7-10 anni vogliamo arrivare a 600 centri distribuiti in tutta Italia, in media un centro ogni 100mila abitanti. Prima le grandi città. Roma innanzitutto, dove abbiamo avuto l’autorizzazione per il nostro primo centro in piazza Cavour e siamo in attesa di altre due autorizzazioni (alla Garbatella e in via Goito). Poi Genova, Firenze, Torino, Bari. Le grandi città”.
In termini di fatturato l’asticella è posta a 1 miliardo, quota peraltro superata dai primi due operatori della sanitò privata, (San Donato e Humanitas), ma solo grazie al budget pubblico. Un modello diverso da quello di Centro Medico Santagostino che, spiega Foresti, offre servizi sanitari completi, “tranne l’ospedalizzazione. Non chiediamo budget, ma solo autorizzazioni. Non pesiamo sulle risorse pubbliche”.
La spesa sanitaria è molto articolata nel nostro Paese. Su un totale di circa 45 miliardi di euro solo il 10% è intermediato da Fondi o assicurazioni. Il resto è out of pocket. E si tratta di una spesa sanitaria privata proporzionale al reddito pro capite. “In Lombardia prima del Covid la spesa sanitaria pro capite era di 600 euro l’anno. In Calabria di 300”, spiega Foresti. In un mercato molto parcellizzato come quello della sanità, l’obiettivo di Centro Medico Santagostino di diventare un operatore nazionale può sembrare una scommessa, ma Foresti è molto ottimista.
“L’offerta privata esistente in sanità ha oggi una dimensione provinciale”, spiega Foresti. “Non ci sono operatori privati nazionali. Noi puntiamo a quello. Una chiave di volta, o se preferisce una sfida ulteriore, è quella della tecnologia. E anche in questo caso servono risorse finanziarie, che al nostro nuovo azionista non mancano”.
a cura di Vincenzo Giudice
Leggi anche Unipolsai cresce nella sanità privata