Waymo ha avuto il via libera dallo Stato della California per le sperimentazioni con pubblico pagante a bordo dei taxi a guida autonoma

A San Francisco, California, il futuro è già arrivato e puoi già usufruire del nuovo servizio di taxi a guida autonoma, offerta da Waymo, la società del gruppo Alphabet (Google) dedicata alla mobilità. Se vuoi usufruire del servizio arriverà a prenderti una Jaguar i-Pace elettrica. Si fermerà nel posto prestabilito e sul display posizionato sul tetto compariranno le iniziali dell’utente. Salito in macchina inizierà il viaggio nel futuro, a bordo di un’auto senza conducente, dove la cosa forse più impressionante è vedere il volante muoversi da solo e l’auto destreggiarsi in maniera agile nel traffico. Del resto siamo nella Silicon Valley, terra di talenti e visionari dove hanno sede il colossi del tech, cuore pulsante della trasformazione digitale che sta così velocemente cambiando le nostre abitudini.
A pensare che sulle nostre strade può ancora capitare di fare discussioni per pagare con il pos, sapere che in California ci si può muovere su un taxi senza driver fa un certo effetto.
Colpisce un po’ meno il fatto che riferisce Repubblica: chi ha fatto scendere dal taxi l’autista è un giovane ingegnere elettronico genovese: Andrea Vaccaro. Da oltre dieci anni nella Silicon Valley ricopre infatti il ruolo di responsabile della sicurezza dei veicoli Waymo, la società che dopo anni di test in aree suburbane e guidatori di sicurezza ha avuto il via libera dallo Stato della California per le sperimentazioni con pubblico pagante a bordo.
Le auto a guida autonoma non sono destinate all’uso privato, almeno per ora, ma di certo sono destinate a trasformare trasforma la mobilità in qualcosa di più sostenibile e sicuro.
“Ogni anno muoiono sulle strade oltre 1 milione di persone”, ha detto Vaccaro aggiungendo che con questo tipo di auto aumenterà la sicurezza: “
“Con i guidatori autonomi abbattiamo le principali cause di incidenti: distrazione, non rispetto delle regole della strada, l’ubriachezza”.
Volanti che girano da soli, sensori, telecamere, intelligenze artificiali. Ma come funziona la macchina? “Intorno all’auto, in questo caso una Jaguar – spiega Vaccaro – ci sono gps e molti sensori, i lidar che emettono raggi laser invisibili e sono in grado di percepire la distanza degli oggetti, i radar che percepiscono la velocità di ciò che si muove intorno, e più di 20 telecamere. Grazie ai sensori la macchina vede a una distanza di oltre tre campi da calcio, oltre 500 metri. A guidare è un computer, che in base alle informazioni dei sensori decide come comandare lo sterzo, l’acceleratore o il freno”.
Per capire cosa potrà succedere sulla strada e i movimenti imprevisti, esiste un sistema chiamato “previsione del comportamento” che, grazie ai sensori che ricalcolano 10 volte al secondo ciò che succede intorno, permettono di anticipare quello che sta per avvenire.
Per ora il servizio è disponibile solo a San Francisco, ma presto arriverà a Los Angeles, mentre i tempi per l’approdo in Europa, dove la burocrazia è molto più complessa, non sembrano ancora maturi.
a cura di Vincenzo Giudice
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