La grande maggioranza dei manager intervistati da Conning prevede di allocare più del 10% del portafoglio in asset private

Secondo un nuovo sondaggio condotto tra gli assicuratori statunitensi promosso da Conning, società leader nella gestione patrimoniale assicurativa, gli assicuratori statunitensi stanno aumentando la loro tolleranza al rischio e incrementando l’allocazione del portafoglio in asset private, a fronte delle preoccupazioni per l’aumento della volatilità del mercato e dell’inflazione.
Il contesto di mercato del 2022 – scrive Life&Health Advisor – ha guidato l’attenzione dell’indagine sulla tolleranza al rischio e sulle metriche. L’indagine ha inoltre rilevato le ultime riflessioni degli assicuratori sui principi ESG della sostenibilità.
Il “Conning Risk Assessment Survey” è stato condotto nell’autunno del 2022 e ha incluso le risposte di 303 professionisti del settore assicurativo statunitense con ruoli operativi e di investimento, sia di compagnie pubbliche che private. Nel complesso, i risultati indicano che la gestione del rischio e la sostenibilità continuano a crescere sia per importanza che per complessità tra gli assicuratori.
La performance degli investimenti è una delle principali preoccupazioni aziendali
Il rendimento degli investimenti è stato uno dei due principali problemi aziendali degli intervistati nel 2022, al pari della cybersicurezza. Alla domanda su quale sarà l’obiettivo degli investimenti nel 2023, quasi due terzi (64%) degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi un aumento della tolleranza al rischio.
“Gli assicuratori statunitensi prevedono di aumentare la loro tolleranza al rischio, anche se la volatilità dei mercati rimane elevata e gli asset di qualità superiore offrono finalmente rendimenti più interessanti – ha dichiarato Woody Bradford, CEO e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Conning – tuttavia, riteniamo che molti assicuratori, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni, possano scoprire di poter assumere maggiori rischi d’investimento senza necessariamente limitare le proprie esigenze di liquidità”.
Nonostante i venti contrari dell’economia, la tendenza all’aumento delle allocazioni patrimoniali private non è destinata a diminuire. Nei prossimi due anni, l’83% degli assicuratori intervistati prevede di allocare il 10% o più del proprio patrimonio in asset privati, rispetto all’attuale 61%. Secondo i dati di S&P Global Market Intelligence e l’analisi di Conning, le compagnie del ramo Vita hanno aumentato le loro allocazioni in asset privati dal 29,6% nel 2018 al 34,5% alla fine del 2021; le compagnie del ramo Danni sono passate dal 9,5% nel 2018 all’11% nel 2021.
Quasi un intervistato su quattro prevede che tra due anni oltre il 25% del proprio portafoglio sarà investito in attività private.
Il 63% di coloro che prevedono di aumentare la propria tolleranza al rischio di investimento ha dichiarato di voler migliorare la gestione e la misurazione del rischio di investimento.
Gli assicuratori statunitensi che prevedono di diminuire la propria tolleranza al rischio d’investimento hanno indicato la riduzione dei costi o la ricerca di efficienza come i principali obiettivi d’investimento.
“Con la crescente complessità dei loro portafogli, non sorprende che gli assicuratori abbiano bisogno di nuovi strumenti per colmare le lacune nelle loro capacità di analisi e di rischio”, ha dichiarato Matthew Reilly, Managing Director, Institutional Solutions di Conning. “Quando implementano nuove strategie o nuovi rischi, gli assicuratori sono desiderosi di comprendere i vari rischi e l’impatto che hanno in tutta l’azienda”.
Gli assicuratori si sono inoltre impegnati a sviluppare modalità per incorporare i principi ESG nei loro processi di investimento e nelle loro operazioni aziendali. L’85% degli assicuratori prevede ancora di aderire agli standard ESG nei propri portafogli. Questo nonostante il 78% sia d’accordo sul fatto che l’implementazione dell’ESG nel processo di investimento richieda risorse significative, tra cui l’impegno del personale, il reporting e la tecnologia.
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