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Stefano De Polis: una cooperazione tra pubblico e privato nel settore agricolo può migliorare la prevenzione dei rischi e sostenere la crescita delle imprese agricole

Intervento del Segretario Generale dell’Ivass al convegno organizzato da Fondazione CESIFIN Alberto Predieri e AIDA Sezione Toscana – Firenze, 10 febbraio 2023

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Si è volto venerdì scorso a Firenze il convegno “Cambiamento climatico e assicurazione come strumento di sicurezza alimentare”, organizzato da Fondazione CESIFIN Alberto Predieri e AIDA Sezione Toscana.

Tra gli interventi, si segnala quello del segretario generale dell’Ivass, Stefano De Polis, che ha spiegato come “Negli ultimi venti anni in Italia siamo passati da un sistema di intervento pubblico a fondo perduto ex-post, a un sistema misto con un progressivo incremento degli strumenti ex-ante, principalmente costituiti da polizze agricole agevolate”. De Polis ha poi ricordato che secondo un recente studio di EIOPA, “Italia e Grecia sono i Paesi europei che presentano il più alto gap di protezione assicurativa in materia di catastrofi naturali”.

Per De Polis “le imprese di assicurazione possono contribuire in modo determinante alla realizzazione delle strategie di adattamento di privati e imprese ai cambiamenti climatici. Anche il legislatore europeo ha riconosciuto il contributo sostanziale che le compagnie “danni” sono in grado di dare alla transizione modellizzando i rischi climatici in chiave forward looking, innovando i prodotti e le coperture, favorendo lo sviluppo di una cultura di gestione e valutazione dei rischi climatici”.

La capacità di gestire i rischi diventa sempre più un fattore cruciale di successo anche per le imprese del settore, che devono confrontarsi con uno scenario economico e climatico nuovo, soggetto a maggiore incertezza.

La carenza di dati analitici e la disomogeneità delle fonti (alcune ANIA, altre ISMEA) non rende agevole dare un quadro accurato del mercato delle polizze agricole. Ciò premesso, dalle fonti emerge in modo concorde che il numero di aziende assicurate risulta ancora molto contenuto e che la distribuzione delle stesse presenta forti differenze in relazione a dimensione, area geografica, tipologia di rischio”, ha spiegato De Polis.

Per quanto riguarda il 2022 “le imprese che hanno sottoscritto coperture assicurative agevolate per la protezione delle colture vegetali hanno versato 611 milioni di euro di premi (+86% rispetto al 2011) per un valore assicurato di 6.506 milioni di euro. Le superfici assicurate ammontavano a 1,23 milioni di ettari (10% del totale). Considerando anche le polizze zootecniche e i contratti assicurativi a protezione degli impianti e delle strutture, il numero di aziende aderenti al sistema assicurativo agevolato era pari a 74.200. Per tutti questi contratti è previsto un contributo pubblico fino al 70% del premio. È significativo notare che in termini di valori assicurati (8,9 miliardi di euro) tali polizze coprono poco meno di un quarto del valore totale della produzione del settore primario, segno che sono per lo più le imprese più grandi ad assicurarsi.

Dai dati Ismea emerge che le polizze riguardano prevalentemente colture e filiere caratterizzate da una forte propensione all’esportazione: sulla base dei valori assicurati, le coperture assicurative si concentrano sulle uve da vino (32%), seguite da mele (11%), riso (7,7%) e pomodoro da industria (7,3%)”.

Guardando ai valori assicurati, si conferma la rilevanza delle aree settentrionali, che esprimono una quota pari all’80% del totale nazionale. Nelle regioni meridionali, comprese le isole, i valori assicurati sono cresciuti raggiungendo una quota del 12% del mercato nazionale; dinamica confermata anche dai premi raccolti aumentati del 40% nel triennio 2019-2021.

La concentrazione del mercato risulta alta: sulla base dei dati 2020 le prime cinque compagnie raccolgono il 63% dei premi complessivi; l’impresa leader in questo comparto raggiunge una quota del 22%. Tra le prime cinque compagnie si osservano tariffe medie diversificate che oscillano tra il 7,8% e il 10,8% dei valori assicurati.

Il settore delle polizze agricole ha registrato negli anni un progressivo aumento dei costi di sottoscrizione, da ricondurre alla ridotta base assicurata, connotata da evidenti rischi di selezione avversa, e all’intensificarsi dei fenomeni climatici estremi, anche di carattere catastrofale. Dai dati Ania, nel periodo 2011-2021, emerge l’elevato livello del rapporto ‘sinistri a premi’, che alimenta una tendenza al disimpegno da parte delle compagnie di assicurazione e riassicurazione dall’assunzione dei rischi agricoli, specie quelli di natura catastrofale.

I principali indicatori tecnici mostrano che nel “ramo grandine” la profittabilità del settore, misurata dal loss ratio e dal combined ratio, è negativa (loss ratio maggiore di 100). I dati mettono in evidenza uno shock particolarmente avverso nel 2017 e un tendenziale aumento degli indennizzi fino al 2021, più che raddoppiati rispetto al 2011 (+207%), a fronte di un aumento dei premi meno che proporzionale (+182%)”, ha detto De Polis.

Le estrapolazioni basate su dati storici meteoclimatici non consentono, come accadeva in passato, “di prevedere lo scenario dei rischi futuri Per far fronte alle possibili conseguenze dei rischi connessi alla transizione climatica, le compagnie non possono prescindere dallo sviluppo di nuovi schemi in grado di definire, modellizzare e misurare scenari climatici in forte evoluzione. Questi strumenti evoluti di valutazione permetteranno di irrobustire il pricing dei prodotti assicurativi e, nel contempo, di ottimizzare le azioni di mitigazione dei rischi da parte delle imprese agricole, contribuendo a rendere economicamente efficiente il rapporto per entrambe le parti.

Anche nel settore agricolo, una lungimirante cooperazione tra pubblico e privato può permettere di riqualificare l’intervento pubblico, migliorare la capacità di prevenzione dei rischi, le coperture, la tempestività e la correttezza dei risarcimenti e dare così sostegno alla crescita delle imprese agricole nazionali. L’Ivss è attivamente impegnata in sede europea sul tema dei rischi climatici e, anche in qualità di componente della Commissione tecnica ministeriale per il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura, non farà mancare il proprio apporto per impostare su solide basi il contributo delle compagnie di assicurazione alla governance e alla gestione dei rischi climatici nel settore agricolo”.

a cura di Vincenzo Giudice

Foto in copertina: Stefano De Polis, Segretario Generale dell’Ivass

Leggi anche Stefano De Polis (Ivass): chiarimenti sull’arbitro assicurativo

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