In Italia le imprese a proprietà familiare con fatturato superiore a 20 milioni di euro sono circa 12.000, rappresentano un terzo dell’economia nazionale, crescono più del Pil, impiegano 2,4 milioni di lavoratori, hanno una redditività più alta e un ridotto ricorso alla leva finanziaria

“Introdurre delle agevolazioni fiscali per le imprese a proprietà familiare che si accorpano e si fondono per far crescere la dimensione e poter competere con successo sui mercati internazionali”. Lo ha proposto Fabio Canè, managing director e senior partner della società di private equity NB Renaissance, a margine della cerimonia in Campidoglio a Roma per la consegna dei riconoscimenti “Italia del Merito”, che da oltre 10 anni premia le eccellenze italiane in collaborazione con le principali istituzioni.
Canè, che ha ritirato il riconoscimento per NB Renaissance, ha ricordato che “in Italia ci sono ancora 12 mila aziende familiari che, secondo le stime, rappresentano un terzo dell’intera economia del Paese, aziende sane e profittevoli che crescono più del Pil e sono i più significativi generatori della crescita delle nostre esportazioni che hanno superato i 600 miliardi di euro. Incentivare con opportune agevolazioni fiscali fusioni e accorpamenti tra queste aziende favorirebbe la nascita di gruppi o imprese di maggiori dimensioni in grado di affrontare meglio la concorrenza internazionale. La crescita dimensionale è la loro sfida per mantenere salda la leadership italiana su molti mercati globali di nicchia. L’Italia è infatti un Paese le cui aziende eccellono non nei settori di base ma nelle nicchie specialistiche in cui sono spesso dei leader di mercato”.
Secondo l’Osservatorio AUB (AIDAF, UniCredit, Bocconi), le imprese familiari italiane con ricavi superiori ai 20 milioni di euro producono un fatturato complessivo di oltre 730 miliardi e impiegano 2,4 milioni di lavoratori creando occupazione più delle altre tipologie di imprese (+20,1% negli ultimi sei anni), crescono di più, registrano una redditività più alta e hanno un rapporto di indebitamento più basso.
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