Una lettera di Insure our Future inviata a 30 ceo di compagnie

Un gruppo di attivisti per il clima ha chiesto a 30 amministratori delegati di compagnie assicurative di interrompere “immediatamente” la sottoscrizione di nuovi progetti sui combustibili fossili sulla scia di un severo avvertimento sul clima lanciato dagli scienziati delle Nazioni Unite. Lo scrive Reuters precisando che Insure our Future, un consorzio globale di attivisti, ha dichiarato di aver inviato una lettera a compagnie come Munich Re, Zurich Insurance e AXA.
La lettera di sei pagine, firmata da 23 gruppi ambientalisti, afferma che il settore assicurativo non ha fatto abbastanza per raggiungere l’obiettivo climatico mondiale di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
“Gli assicuratori, in quanto gestori del rischio della società – si legge tra l’altro – hanno la responsabilità speciale di agire e il potere di guidare il cambiamento: senza assicurazione la maggior parte dei nuovi progetti di combustibili fossili non può andare avanti e quelli esistenti non possono continuare a operare”.
La lettera fa seguito all’avvertimento lanciato la scorsa settimana dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha dichiarato che “la bomba ad orologeria del clima sta ticchettando” e ha esortato i Paesi ricchi a ridurre le emissioni prima, dopo che una nuova valutazione degli scienziati ha affermato che c’è poco tempo da perdere per affrontare il cambiamento climatico.
Mentre alcuni assicuratori hanno rafforzato le politiche di sottoscrizione e di investimento per escludere alcune industrie inquinanti dalle loro attività, le politiche più severe si sono concentrate principalmente sul carbone piuttosto che sul petrolio e sul gas.
“Numerose lacune nelle politiche e negli standard consentono agli assicuratori di continuare a sottoscrivere l’espansione della produzione di combustibili fossili”, si legge nella lettera.
Le compagnie assicurative statunitensi Chubb, Hartford e Travelers sono tra quelle che dovranno affrontare risoluzioni degli azionisti incentrate sul clima nelle prossime assemblee generali annuali.
“Stiamo considerando di fare lo stesso con gli assicuratori giapponesi per il prossimo anno. E anche con gli assicuratori europei, se non diventano più seri”, ha detto Peter Bosshard, uno degli autori della lettera di The Sunrise Project.
Non vi sono state reazioni dirette di compagnie alla lettera degli ecologisti ma, all’interno del settore – riferisce ancora Reuters – si afferma che un’interruzione troppo rapida delle copertura assicurative alle industrie inquinanti provocherebbe un aumento della disoccupazione e che occorre concentrarsi sulla trasformazione delle attività economiche piuttosto che sulla loro interruzione.
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