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Le azioni di Unipol per lo sviluppo sostenibile

Nell’ambito del Piano strategico 2022-2024, a fine 2022, gli asset sottoposti a monitoraggio ESG sono stati pari a 43,2 miliardi di euro. Il 97,7% degli asset è risultato compliant ai criteri ESG

Il gruppo Unipol ha presentato pochi giorni fa il bilancio consolidato integrato 2022. All’interno del documento un’ampia parte è riservata ai temi dello sviluppo sostenibile che il Gruppo si impegna a perseguire secondo gli obiettivi tracciati dalle Nazioni Unite.

Da quanto si legge nel documento di bilancio, Unipol afferma di perseguire da anni un approccio sistematico per orientare l’investimento dei propri asset finanziari secondo criteri di sostenibilità, responsabilità e presidio dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance). Nell’ambito del Piano strategico 2022-2024, a fine 2022, gli asset sottoposti a monitoraggio ESG (investimenti diretti del Gruppo che non richiedono approcci look through) sono stati pari a 43,2 miliardi di euro.

La percentuale degli asset risultati compliant ai criteri ESG in seguito a monitoraggio è stata del 97,7% (pari a 42,2 miliardi di euro).

Gli investimenti a sostegno dell’Agenda 2030 sono stati pari a 1,16 miliardi di euro, in crescita del 34% rispetto al 2021 (862,2 milioni di euro) e in linea con l’obiettivo di raggiungere 1,3 miliardi di euro nel 2024.

Il Gruppo ha garantito un supporto a 360° per una mobilità più efficiente, sicura e sostenibile: oltre 38,5 miliardi di km sono stati percorsi da auto con polizze associate a dispositivi telematici.

La strategia climatica del Gruppo Unipol

Nel giugno 2022 il Gruppo Unipol ha adottato la strategia sul cambiamento climatico volta a dettagliare le modalità con cui affrontare i rischi e cogliere le opportunità connessi al clima, definendo nuovi target di medio-lungo termine per la riduzione delle proprie emissioni di gas serra a supporto del proprio percorso di decarbonizzazione.

In relazione alle attività di investimento, a maggio 2022 il Gruppo Unipol ha aderito alla Net-Zero Asset Owner Alliance, impegnandosi a ridurre le emissioni dei propri portafogli di investimento a zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050 e ad agire per ridurre le emissioni di gas serra attraverso l’engagement delle aziende investite.

Tra le azioni già avviate, il Gruppo ha ampliato le proprie esclusioni settoriali relative agli Emittenti Corporate nei settori più impattanti, escludendo a priori dai nuovi investimenti quelli in società quotate che traggono oltre il 30% dei loro ricavi dalle attività di estrazione di carbone o di generazione di energia elettrica da carbone termico, nonché da attività connesse a sabbie bituminose, gas di scisto e arctic drilling, e che non dimostrino un posizionamento sufficientemente ambizioso in termini di transizione del business verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Inoltre, al fine di raggiungere la neutralità climatica del portafoglio, il Gruppo ha programmato una riduzione progressiva della soglia dei ricavi da carbone termico degli Emittenti Corporate investiti ritenuta ammissibile, prevedendo di completare il disinvestimento dal carbone entro il 2030.

In merito alle attività di gestione e sviluppo immobiliare, il Gruppo si impegna a ridurre del 46,2% entro il 2030 le emissioni di Scope 1 e 2 legate a consumi elettrici, di gas e delle altre fonti energetiche per tutti gli edifici su cui il Gruppo ha un controllo diretto, dalle sedi strumentali a quelle delle società diversificate, fino agli immobili sede delle attività di Gruppo UNA e alle sedi estere, in linea con lo scenario di contenimento dell’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C.

Il monitoraggio delle performance ambientali del Gruppo Unipol ha fatto registrare nel 2022 una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 (calcolate secondo la metodologia market-based) dell’1,6%, assestandosi a un valore di 16.280 t CO2 equivalenti (16.576 t CO2 equivalenti nel 2021).

Nell’ambito del Piano strategico 2022-2024, il Gruppo ha fissato un target connesso all’incidenza dei prodotti a valore sociale e ambientale, definendo un obiettivo del 30% da raggiungere entro il 2024. A fine 2022, tali prodotti rappresentano il 27,1% della raccolta diretta.

Proventi del Green Bond

Con riferimento al Green Bond da 1 miliardo di euro (relativo all’emissione nel 2020 di due prestiti obbligazionari del valore nominale di 750 e 250 milioni di euro, in scadenza al 2030), al 31 dicembre 2022 i proventi allocati nel rifinanziamento o finanziamento di progetti coerenti con i criteri definiti nel Green Bond Framework hanno raggiunto i 695,2 milioni di euro. L’allocazione ha riguardato progetti relativi a tutte le categorie ammissibili: Green Buildings (42%), Renewable Energy (36%), Clean Transportation (14%), Forestry (5%) ed Energy Efficiency (3%).

Leggi anche UnipolSai chiude il 2022 con numeri in crescita

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