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Clima: impegni troppo vincolanti e pressioni dei repubblicani in Usa all’origine degli abbandoni della Nzia

Dopo l’uscita dall’alleanza per il clima di Munich Re, Zurich,Hannover Re e Swiss Re arriva il commento del Ceo dei Lloyd’s

Intanto in Usa i procuratori generali di 23 stati hanno scritto una lettera per denunciare gli effetti negativi delle politiche ambientali

Gli impegni richiesti dalla Net-Zero Insurance Alliance (NZIA) dell’Onu sono così vincolanti da costringere i membri a uscire perché non riescono a rispettarli. È il punto di vista espresso a Reuters dall’amministratore delegato dei Lloyd’s, John Neal, all’indomani dall’abbandono di quattro big dell’industria delle polizze mondiale (Munich Re, Zurich, Hannover Re e Swiss Re)

“Ci sono cinque obiettivi – ha spiegato – e avete 12 mesi per raggiungerne uno e 36 mesi per raggiungerne tre. La NZIA deve rivedere i propri obiettivi, altrimenti l’alleanza andrà in pezzi”.

Comunque i Lloyd’s non stanno pensando di abbandonare l’alleanza per il clima e non hanno problemi – ha detto ancora Neal – a rispettarne le indicazioni.

La causa delle uscite, che nella gran parte dei casi non sono state motivate, potrebbe però essere anche un’altra. In una dichiarazione di questa settimana, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha affermato che “alla luce delle recenti discussioni all’interno degli Stati Uniti, i membri dell’Alleanza per l’Assicurazione Net-Zero convocata dalle Nazioni Unite, in particolare quelli che hanno un’attività e un’esposizione significativa negli Stati Uniti, hanno preso la decisione individuale e unilaterale di rimanere o di ritirarsi dalla NZIA”.

La dichiarazione arriva meno di due settimane dopo che diversi procuratori generali – di Utah, Louisiana, Alabama, Alaska, Arkansas, Georgia, Idaho, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Mississippi, Missouri, Montana, New Hampshire, Ohio, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Texas, Virginia, West Virginia e Wyoming – hanno scritto una lettera di otto pagine ai membri della NZIA. “Siamo preoccupati – hanno scritto tra l’altro – per la legalità dei vostri impegni a collaborare con altri assicuratori e proprietari di asset al fine di promuovere un’agenda climatica attivista. Queste azioni hanno portato a gravi effetti dannosi per i residenti dei nostri Stati. La spinta a costringere le compagnie assicurative e i loro clienti a ridurre rapidamente le emissioni ha portato non solo a un aumento dei costi assicurativi, ma anche a un aumento dei prezzi del gas e dei costi di prodotti e servizi in generale, con conseguente inflazione record e difficoltà finanziarie per i residenti dei nostri Stati. Questi effetti finanziari sono ben noti e importanti”.

Foto in copertina: John Neal, Amministratore Delegato dei Lloyd’s

Leggi anche Clima: anche- Swiss Re abbandona la net zero insurance alliance

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