Opinione della Settimana

Napoli: Truffe alle assicurazioni nel Vesuviano, tutti assolti in secondo grado

Truffe alle assicurazioni: tutti assolti in secondo grado. E’ quanto hanno disposto i giudici della settima sezione penale della Corte d’Appello di Napoli (presidente Giovanna Grasso) che hanno ritenuto opportuno assolvere le sedici persone ritenute «vittime» del subagente dell’Ina Assitalia, Pasquale Giordano, invece, è stato assolto per «prescrizione dei reati». Secondo quanto emerso in aula nel corso del processo, Giordano si faceva pagare dai clienti per polizze assicurative sulla vita mai pagate all’agente generale. Ora, invece, sono già iniziati gli iter per la richiesta di risarcimento danni all’Ina Assitalia di Roma da parte dei titolari delle polizze.

Una vicenda che risale al 2005 e che aveva portato, in pochi mesi, a una truffa ai danni della compagnia assicurativa Ina di circa un miliardo e 500 milioni di vecchie lire. Secondo le accuse della Procura della Repubblica di Nola, che aveva coordinato l’inchiesta, i coniugi Pasquale Giordano e Lucia Casillo, gestori del mandato di subagenzia per il comune di Terzigno, per conto dell’agenzia generale Ina Assitalia di Pompei, gestita da Mario Rosario Irlando, avrebbero messo su una truffa ai danni dell’agente generale e della stessa compagnia. Tuttavia, in Appello, Lucia Casillo è stata assolta per «non aver commesso il fatto».

In particolare, secondo le accuse, i coniugi Giordano, insieme con i contraenti erano accusati di aver incassato numerosi premi assicurativi di polizze vita, facendo apparire l’avvenuto pagamento, senza che venisse corrisposto il relativo premio. Un’azione atta ad indurre in errore sia la compagnia Ina, sia l’Agente generale di Pompei, indotti a restituire somme invocate secondo il diritto di recesso. Una truffa che avrebbe portato, in poco tempo, ad un ingiusto profitto di milioni di lire.

Nello specifico, Raffaele Sola, di 38 anni di Poggiomarino, era accusato di truffa in concorso con i coniugi Giordano, per aver simulato la stipula di una polizza vita Ina del valore di 100 milioni di lire, facendo così apparire l’avvenuto pagamento senza che lo stesso Sola avrebbe corrisposto il premio assicurativo ai subagenti Pasquale Giordano e Lucia Casillo né da questi all’agenzia generale, Si sarebbero così procurati un ingiusto profitto ai danni dell’agente generale e della compagnia, i quali avrebbero dovuto, per contratto, restituire il premio al contraente che avesse esercitato il recesso.

Salvatore Carotenuto, 40enne di Terzigno, invece, era accusato di truffa in concorso con i coniugi Giordano, per aver simulato la stipula di una polizza vita di 75 milioni di lire, che avrebbero intascato con lo stesso metodo. Luigi Carotenuto, di 45 anni di Terzigno, era stato rinviato a giudizio per truffa in concorso con Pasquale Giordano e Lucia Casillo, per aver simulato la stipula di una polizza vita del valore di 75 milioni di lire. Luciano Perillo, di 52 anni, nato a San Giuseppe Vesuviano ma residente a Oristano, avrebbe simulato la stipula di una polizza assicurativa sulla vita di 200 milioni di lire. Vittorio Ranieri, di 55 anni di Terzigno, avrebbe simulato la stipula di quattro polizze vita del valore complessivo di 100 milioni di lire. Nicola Falanga, 37enne di Terzigno, era accusato di truffa in concorso per aver simulato la stipula di quattro polizze vita del valore totale di 200 milioni di lire.

Bernardo Avino, di 35 anni di Terzigno, e Dina Avino, di 40 anni di Terzigno, avrebbero stipulato quattro polizze vita del valore complessivo di 240 milioni di lire.

Gennaro Casillo, 52enne di San Giuseppe Vesuviano, Antonio Casillo, di 47 anni di San Giuseppe Vesuviano, e Michele Casillo, 55enne di San Giuseppe Vesuviano, erano accusati di truffa in concorso per aver simulato la stipula di tre polizze vita del valore di 170 milioni di lire, per un totale di 510 milioni di lire. Francesco Miranda, di 49 anni di San Giuseppe Vesuviano, avrebbe simulato la stipula di una polizza vita di 25 milioni di lire. Antonella Cozzolino, di 27 anni di Ottaviano, era accusata di truffa in concorso per aver simulato la stipula di una polizza vita di circa 775 euro. Massimo Bianco, 34enne di Terzigno, invece, avrebbe simulato la stipula di una polizza vita di 12 milioni di lire.

Accuse dalle quali sono stati tutti assolti. Nel corso del processo, infatti, è stato dimostrato che gli imputati erano rimasti vittima di un raggiro da parte di Giordano e ora chiedono il risarcimento dei danni.

Autore: Roberto Mazza – MetropolisWeb (Articolo originale)

Articoli correlati
ANAPA Rete ImpresAgenziaAssociazioni di CategoriaIn EvidenzaOpinione della Settimana

«Nessuno si salva da solo»

Nel corso di «Davos 2021», la kermesse annuale del World Economic Forum tenutasi lo scorso…
Leggi di più
ANAPA Rete ImpresAgenziaIn EvidenzaNewsOpinione della Settimana

Il «dritto»...

Ormai quotidianamente l’IVASS oscura e sanziona siti on-line di Intermediari…
Leggi di più
ANAPA Rete ImpresAgenziaIn EvidenzaNewsOpinione della Settimana

Opportunità e sfide del mercato assicurativo italiano

I grandi cambiamenti che stanno interessando l’Italia e il mondo intero, come ben sappiamo…
Leggi di più
Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità, sugli eventi e sulle iniziative Intermedia Channel.