Studio Deloitte: Il 70% degli italiani vorrebbe un’auto ibrida o elettrica. Tra questi, oltre il 60% è interessato all’ibrido e elettrico per ridurre l’impatto ambientale
Oltre 6 italiani su 10 sarebbero disposti a condividere più dati personali per ridurre la congestione del traffico e migliorare la viabilità stradale (63%), ma anche per ridurre i consumi e i costi legati alla manutenzione del proprio veicolo (62%)

“I cambiamenti in atto nel settore automotive richiedono un profondo ripensamento del concetto stesso di auto, attraverso una trasformazione dei modelli di business e delle dinamiche competitive lungo l’intera catena del valore. Ma non solo: oltre al profondo cambiamento sul versante produttivo del settore, anche le aspettative dei consumatori si sono evolute velocemente dall’irruzione della pandemia. Ecco perché anche quest’anno abbiamo indagato il sentiment dei consumatori e abbiamo scoperto cosa si aspettano gli italiani dal settore auto”. Con questeparole Giorgio Barbieri, Automotive Leader di Deloitte, ha presentato lo studio “The Future of Mobility – Ripensare i modelli passati per guidare la mobilità del futuro”.
In linea con i principali trend sul mercato, lo studio rileva un interesse crescente verso i modelli di auto più ecologici e tecnologicamente all’avanguardia.
Ben il 69% dei consumatori italiani preferirebbe un veicolo elettrico o ibrido, a uno tradizionale. Una percentuale molto elevata e che supera gli altri principali Paesi europei (Germania 51%; Francia 52%; Regno Unito 53%, Spagna 65%).
La spinta green degli italiani è confermata dal fatto che il 63% di chi vorrebbe un’auto ibrida o elettrica è spinto dal desiderio di ridurre il proprio impatto ambientale. Inferiore la percentuale di chi è spinto a questo tipo di consumo dalle aspettative di minori costi di alimentazione (55%) e manutenzione (31%).
Significativa la percentuale di 6 italiani su 10 disposti a condividere più dati personali a patto di ridurre la congestione del traffico e migliorare la viabilità stradale (63%), ma anche per ridurre i consumi e i costi legati alla manutenzione del proprio veicolo (62%).
“Per le case produttrici si tratta di un importante fattore distintivo su cui puntare”, commenta Barbieri. “L’adozione di tecnologie 4.0 e di connettività (es. intelligenza artificiale, connessione 5G, IoT, realtà aumentata) saranno essenziali per centrare un duplice obiettivo. Da un lato, ottimizzare le performance dei veicoli, sfruttando ad esempio sensori avanzati di sicurezza e assistenza alla guida; dall’altro, rendere più distintiva la propria offerta di mercato”.
Dallo studio di Deloitte emerge inoltre che 1 italiano su 2 è intenzionato a utilizzare app multimodali capaci di offrire diverse soluzioni di mobilità (es. car-sharing, bike-sharing, scooter-sharing, ecc.) per lo stesso viaggio. Si tratta di un vero e proprio cambiamento nelle abitudini di mobilità, come dimostra il fatto che soltanto una quota minoritaria (28%) degli italiani intervistati affermi di non ricorrere mai a forme di trasporto multimodale nel corso dello stesso itinerario.
In sintesi, l’Automotive Leader sostiene che l’evoluzione della mobilità del futuro sarà guidata dal miglioramento incrementale di macchine non soltanto più ecologiche, ma anche dotate di livelli crescenti di automazione, connettività e capacità di offrire servizi personalizzati e a valore aggiunto per gli utenti.
A tutto ciò si affiancherà un ripensamento strategico delle logiche competitive e dei modelli di business da parte degli operatori del settore, sotto la pressione innovatrice dei nuovi entranti sul mercato (es. start-up e altri soggetti provenienti dal mondo Tech ed Energy) e dell’affermarsi di soluzioni di mobilità alternative, a loro volta alimentate dai cambiamenti nelle abitudini e nelle preferenze dei consumatori.
La rilevanza di questi cambiamenti dirompenti rispetto alle logiche tradizionali riguarda inevitabilmente tutti gli operatori della filiera automobilistica, seppure con intensità e modalità differenti a seconda dello specifico ambito di riferimento. Uno scenario pieno di sfide e implicazioni strategiche che avrà un impatto su tutte le categorie del settore: dalle case automobilistiche, ai fornitori di componentistica, fino ai concessionari.
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