Il rinnovo dopo due anni di trattative dell’intesa per i 47mila dipendenti Ania. Due commissioni al lavoro sui Fondi autofinanziati per gli esuberi.
Dopo oltre due anni di attesa, il 7 marzo Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Fna, Snfia, Uilca e Ania hanno trovato la quadra per il rinnovo del contratto nazionale di categoria dei 47mila dipendenti delle imprese di assicurazione nazionali. L’intesa scadrà il 30 giugno 2013 (prorogando di sei mesi la validità rispetto alla scadenza originariamente prevista per fine 2012) e prevede un aumento medio a regime del 6,57%, erogato in quattro momenti. Per il 2011 (primo anno di vacanza contrattuale) l’aumento è del 2,5%, dal primo gennaio scorso sarà di un altro 2,5%, mentre dal primo gennaio 2013 del 1,13% e dal primo luglio 2013 del restante 0,3%. Per il 2007/10 sarà erogata una “una tantum” media (per le figure di quarto livello settima classe) di 650 euro. Gli arretrati per il 2011 sono stati calcolati in 700 euro medi.
Il cammino per arrivare all’accordo è stato lungo e travagliato. Tra i cinque sindacati di settore e l’associazione di categoria non sono mancati momenti di confronto durissimo, sfociati nello sciopero nazionale del 28 marzo 2011 e nelle manifestazioni di piazza a Trieste, Roma, Torino, Napoli, Bologna. A dividere le parti non era solo l’offerta delle imprese di assicurazione, che puntavano a un aumento medio del 5,74%, ma anche un forte contrasto su una serie di istituti contrattuali. In discussione c’erano le norme sulle ristrutturazioni e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali di settore (totalmente autofinanziati) nei casi di compagnie in liquidazione coatta amministrativa, la malattia, l’area contrattuale, la fungibilità e la flessibilità dei call center. Un capitolo a se stante ha riguardato l’orario di lavoro e la copertura del venerdì pomeriggio.
Rispetto alle premesse, però, il punto di equilibrio non ha modificato i contenuti contrattuali. Sono poi stati istituiti due organismi di mediazione, due commissioni per affrontare i temi caldi che potrebbero causare divisioni nei prossimi mesi. Spiegano i sindacati: «Rispetto alle problematiche sollevate dall’Ania sulle flessibilità, che nel contratto non trovano risposta, è stato convenuto di istituire una commissione che approfondirà le reciproche esigenze in un’ottica di ricerca di soluzioni condivise. Sarà istituita un’altra commissione che elabori una proposta per rendere pienamente applicabile l’allegato 17 del contratto nazionale, riguardante le liquidazioni coatte amministrative, oggi bloccato sia per quanto riguarda il fondo e anche per la percentuale delle assunzioni, a causa dell’interpretazione dell’Ania della norma in vigore non condivisa e contrastata dai sindacati. Il lavoro di questa commissione dovrà, necessariamente, tener conto di quanto il Governo deciderà sul riordino degli ammortizzatori sociali e dovrà individuare soluzioni per i dipendenti delle aziende in liquidazione coatta amministrativa».
Proprio su questo fronte, secondo Dante Barban (nella foto), segretario generale della Fna, il primo sindacato autonomo di categoria, «adesso occorre seguire con attenzione lo sblocco del Fondo esuberi, dedicato al personale in servizio, e di quello per le liquidazioni coatte amnministrative, bloccato sinora dall’interpretazione normativa data dall’Ania. Speriamo che il Governo ci eviti l’introduzione della cassa integrazione, strumento costosissimo e che creerebbe una mole di problemi occupazionali al settore. Le assemblee dei lavoratori ci diranno qual è la loro adesione a questo contratto-ponte, ma siamo fiduciosi nel rapporto tra tutte le organizzazioni e la base».
Autore: Nicola Borzi – Il Sole 24 Ore Plus24