(Autore: Cinzia Meoni – Il Giornale, Supplemento S come Soldi)
Il ramo Vita combatte con i tassi rasoterra. E si inventa nuovi prodotti
Una delle maggiori sfide per le compagnie assicurative attive nel Vita è quella determinata dagli attuali tassi di interesse rasoterra. Uno scenario che sta mettendo sotto pressione le imprese particolarmente esposte alla vendita di prodotti tradizionali (polizze rivalutabili, Ramo I) che normalmente alla garanzia del capitale (come sempre dedotti i costi) uniscono un rendimento minimo garantito. Prodotti che, anche grazie a un regime fiscale più vantaggioso rispetto ad altri strumenti di investimento, finora sono sempre stati molto richiesti dai retail italiani. Oggi tuttavia simili prodotti potrebbero rivelarsi onerosi per le compagnie (anche sotto il profilo dell’elevato assorbimento di capitale richiesto dalla regolamentazione Solvency II) vincolate ai rendimenti minimi garantiti più elevati degli anni scorsi e ben poco redditizie per i consumatori finali a caccia di occasioni di investimento (a dicembre i tassi massimi garantiti scenderanno all’1,75% posto che l’Ivass li lega al rendimento dei titoli di stato italiani. Anche se ormai sui nuovi prodotti raramente viene garantito un rendimento).
Un problema destinato a durare nel tempo visto che non si prevede, almeno nel medio termine, una svolta nella politica monetaria della Bce. «L’attuale situazione dei tassi vicini allo zero e la prospettiva di un periodo prolungato a tassi bassissimi sta cambiando le scelte di investimento della clientela e delle compagnie. La tendenza in atto è quella di aumentare l’esposizione ad asset class più rischiose per ricercare un contributo maggiore alle performance», sostiene Dario Moltrasio, responsabile distribuzione di Zurich Global Life in Italia che ricorda come la quota di risparmio investito in prodotti assicurativi di Ramo I (le cui prestazioni sono collegate ai rendimenti di una gestione separata) sia passata dal 40% nel 2004 al 55% nel 2010, per poi scendere al 27% nel 2013. Comprensibilmente le compagnie di assicurazione si stanno muovendo per cercare di indirizzare la domanda su prodotti potenzialmente più redditizi e a minore assorbimento di capitale come le unit linked, ovvero polizze agganciate a fondi che investono sul mercato (ma che comunque rimangono impignorabili e insequestrabili). Proprio per rispondere a questa domanda del mercato Zurich ha lanciato la polizza Vita Multiramo Zurich Multinvest con una componente collegata alla gestione separata (che offre la garanzia delle somme versate) e una componente collegata a selezionati fondi esterni che invece sfrutta le opportunità di crescita dei mercati finanziari. Per Zurich si tratta del primo prodotto ibrido che unisce una polizza tradizionale a una unit linked. «Attraverso un accesso diversificato secondo la propria propensione al rischio, gli agenti di assicurazione possono guidare i clienti che normalmente utilizzavano forme di investimento garantito verso nuove soluzioni, capaci di offrire quei rendimenti che, al momento, con tassi di interesse cosi bassi, non sono più praticabili», spiega Moltrasio, ricordando poi «l’ulteriore vantaggio offerto dalle soluzioni Multiramo, quello di pianificare la propria successione in maniera facile ed efficace e massimizzando i vantaggi fiscali: la tassazione sui rendimenti finanziari, infatti, viene differita al momento della liquidazione».
Ugualmente Andrea Mencattini, chief life & employee benefits officer di Generali Italia, pur sottolineando che «le gestioni separate sono e resteranno naturalmente competitive sul mercato anche in futuro», ricorda «come con la nuova generazione di prodotti Valore Futuro (con una componente media unit linked al 30%), sia possibile unire in modo sinergico il fattore di stabilità della gestione separata, con il fattore di opportunità di una componente equity a misura delle esigenze espresse dal cliente». Valore Futuro si basa su due componenti: la prima è quella investita in Gesav, gestione separata del gruppo Generali, che nel 2013 ha reso il 4,02%, con l’obiettivo di protezione del capitale. La seconda è la parte investita nelle linee multibrand di Banca Generali, Multi emerging markets e Multi global plus, che hanno l’obiettivo di cogliere tutte le opportunità di crescita dei mercati globali ed emergenti. In Italia il Leone di Trieste ha spinto molto sul miglioramento della qualità della raccolta in questi primi nove mesi dell’anno con i premi unit linked praticamente quadruplicati anche grazie al lancio di due nuovi prodotti: oltre a Valore Futuro, anche BG StileLibero (con una componente media unit linked al 90%) che, a pochi mesi dal lancio, ha oltrepassato il miliardo di raccolta.
Non fa eccezione Intesa Sanpaolo che si sta muovendo in questa direzione con l’attuale prodotto di punta, Prospettiva 2.0, polizza unit linked che consente un’ampia diversificazione di soluzioni di investimento e co-investimento da parte della banca e del gestore delegato Eurizon Capital fino al 10% dei premi versati. Il trend si legge anche tra le righe dei dati diffusi da Ania, che mostrano il Ramo III (quello dedicato ai prodotti unit linked) in pieno boom. A settembre la raccolta è addirittura triplicata rispetto allo stesso periodo 2013.
Articolo molto interessante, peccato la marea di errori di scrittura!!
La ringraziamo della segnalazione, Mauro. Abbiamo nuovamente ricontrollato il testo e corretto gli errori rimasti dopo la revisione.
Grazie per l’articolo molto interessante. Un parere vostro su quelle delle succitate soluzioni sia la migliore in termini di rendimento e solidità nonché dei costi?