(di Vitaliano D’Angerio – Plus24)
Il veicolo finanziario è della svizzera Ubs. Selezionate quattro società di gestione che rispettino standard etici
Una Sicav lussemburghese per gestire 350 milioni di euro di investimenti finanziari. La Cassa di previdenza degli psicologi (Enpap) ha preso in “affitto” dalla banca svizzera Ubs, un veicolo finanziario (una Sicav appunto) per far gestire circa un terzo del patrimonio complessivo dell’ente.
La Sicav può essere assimilata a un fondo comune d’investimento: entrambi questi strumenti vengono infatti definiti come organismi di investimento collettivo (Oicr); ha anche un nome ad hoc e si chiama “Psy Enpap” che sta per Psychology for Sustainable Yield Enpap. Il “sustainable” sta per sostenibilità in quanto gli investimenti verranno realizzati da gestori che seguono protocolli etici.
Chi gestisce e perché
I vertici Enpap spiegano che l’utilizzo di una Sicav per gestire i patrimoni previdenziali è una delle prime esperienze di questo tipo nel settore delle casse. In verità ci sono stati altri enti pensione che hanno abbracciato tale percorso: qui la novità è nella scelta rigorosa dei gestori, selezionati da un investment advisor (BFinance) con base in Gran Bretagna; a svolgere poi la funzione di risk advisor è l’italiana Prometeia. Chi sono dunque questi gestori? Per la parte azionaria (210 milioni di euro) la canadese Agf management e la tedesca Quoniam asset management: entrambe hanno sottoscritto i principi di sostenibilità (Pri) previsti dall’Onu. Per la parte obbligazionaria (140 milioni di euro) invece sono state selezionate Bny Mellon e Morgan Stanley, due colossi ben conosciuti nel settore dell’asset management: anche in questo caso le società hanno sottoscritto i Pri dell’Onu.
«La selezione è stata molto accurata da parte di BFinance – ricorda Federico Zanon, vicepresidente Enpap e coordinatore della commissione investimenti –. Tengo a precisare inoltre che noi consiglieri abbiamo voluto incontrare tutti i gestori che si occuperanno della nostra Sicav oltre a informarci sui loro bonus e sulla stabilità del team, ovvero da quanto tempo lavorano nella società di gestione».
Etica e regole
«Abbiamo lavorato per un progetto di gestione del patrimonio che avesse caratteristiche di massima efficienza, monitoraggio del rischio ed eticità degli investimenti», ribadisce Zanon. Ma in cosa si concretizza la sostenibilità? Da una parte vi è appunto la sottoscrizione dei principi Pri dell’Onu. In fase di selezione è stato poi posto un vincolo all’applicazione dei criteri Esg (ambiente, sociale, governance) nell’ambito della strategia di investimenti. «Diversi gestori con cui abbiamo parlato durante l’ultima fase di selezione – ricorda Zanon – ci hanno rappresentato una situazione in evoluzione per i protocolli Esg, per cui non ci sono ancora veri e propri standard riconosciuti a livello internazionale, anche perché si tratta di una problematica relativamente recente».
Advisory committee
C’è infine la questione dell’advisory committee, cioé il comitato consultivo della Sicav lussemburghese. È chiaro che nessun ente affida i propri soldi a una struttura senza avere qualcuno che ne verifichi strategie e investimenti. Lo stesso vale anche per Enpap. Nel recente passato, però, la presenza di consiglieri di casse previdenziali all’interno di tali comitati ha scatenato polemiche per i compensi incassati. «Nell’advisory committee della Sicav siamo presenti in tre – dichiara Zanon –. Io, il presidente Enpap, Felice Torricelli, e il direttore finanza Enpap, Angelo Mauri. Non prendiamo ulteriori compensi, tranne il gettone di presenza previsto per i consiglieri che partecipano alle riunioni».