Opinione della Settimana

Taranto: Falsi incidenti per frodare le assicurazioni, medici e periti tra i 126 indagati

Taranto - Ponte Girevole Imc

(di Vittorio Ricapito – la Repubblica Bari)

In carcere tre persone: padre, figlio e figlia, titolari di un’agenzia di pratiche auto. Per 26 indagati è scattata l’accusa di assciazione a delinquere. La truffa da 635mila euro: sono 39 gli episodi accertati

Guardia di finanza e polizia stradale hanno scoperto a Taranto un vasto giro di truffe assicurative. In carcere tre persone, padre, figlio e figlia, titolari di una agenzia di infortunistica stradale. L’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dal pm Marina Mannu, è firmata dal gip Giuseppe Tommasino. In tutto sono 126 le persone indagate, tra cui anche medici, periti, falsi testimoni. Per 26 è scattata l’accusa di associazione per delinquere. Per gli investigatori si tratta di una vera e propria organizzazione nata per lucrare su falsi incidenti stradali curandone la ricostruzione nei minimi dettagli.

Sono almeno 39 i falsi incidenti stradali accertati in un anno di inchiesta. Sinistri avvenuti solo sulla carta che avrebbero fruttato 635mila euro. Secondo gli investigatori, nell’organizzazione ognuno aveva un ruolo specifico e dava il suo contributo a realizzare dei falsi quasi perfetti. Tutto era inventato con grande attenzione ai particolari: dallo scontro tra autovetture alla stima del perito, al falso testimone che dichiarava di aver assistito all’incidente, al paramedico che diceva di essere intervenuto, dal medico che stabiliva l’entità dei danni fisici sostenendo di aver visitato i feriti, fino ad arrivare al fisiatra dichiarava di aver effettuato sedute terapeutiche e riabilitative.

Insomma una filiera del falso in piena regola che ha portato alla denuncia a piede libero nei confronti di medici, periti, dipendenti di centri fisioterapici e falsi testimoni. Per la prima volta in questo genere di operazioni, è contestato anche il reato di riciclaggio a due indagati. Sotto sequestro è finito un immobile del valore di circa 150mila euro che sarebbe stato acquistato reinvestendo una parte dei proventi della presunta truffa. Taranto è in vetta alle classifiche del Sud Italia per costo dei premi assicurativi e al secondo posto per truffe legate a sinistri stradali.

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