Si è tenuta ieri a Monaco di Baviera la riunione del Coordinamento Europeo degli Agenti di Generali, l’iniziativa che raggruppa gli agenti europei del Gruppo, con la partecipazione della rete di agenti Generali France (Triangl), della rete di Generali Deutschland (IVHY) e del Gruppo Agenti Generali Italia (GA-GI). Tre Paesi che – ricorda una nota del GA-GI – messi insieme rappresentano circa il 70% del fatturato del gruppo nel mondo e nei quali operano più di 20 mila agenti.
Sono stati molti i temi discussi dai tre presidenti e dalle rispettive delegazioni (Vincenzo Cirasola per l’Italia, Bernard Jeannot per la Francia e Michael Taffner per la Germania) nella riunione che si è tenuta a pochi giorni dall’annuncio di Intesa Sanpaolo di voler rinunciare ad una possibile combinazione industriale con il Leone di Trieste.
Con i cugini d’Europa – segnala quindi il GA-GI – oltre al periodico confronto sulle situazioni di business dei rispettivi mercati, “si è quindi festeggiata la vittoria raggiunta in Italia, sebbene i timori di altre possibili “aggressioni” non siano da mettere in secondo piano”. Anche per questo motivo l’incontro si è chiuso con una lettera, a firma congiunta, inviata al Group CEO Philippe Donnet e al presidente Gabriele Galatieri di Genola nella quale si ribadisce come il modello agenziale sia “l’asse portante del Gruppo” in tutta Europa, compresi Spagna e Paesi dell’Est Europeo, e si richiede, “per la salvaguardia dell’indipendenza del Gruppo e del business”, di intervenire rivolgendo un invito agli azionisti a investire di più in Generali per rafforzare il Leone.
“Anche la pronta e ferma opposizione dimostrata dal Gruppo Agenti Generali Italia – si legge nella lettera – ha contribuito a fermare il rischio di trasformare il modello della rete agenziale in para-bancari dimostrando, ancora una volta, quanto gli agenti siano un asset strategico e fondamentale all’interno della Compagnia”. In questo contesto, sottolinea tuttavia e conclude Vincenzo Cirasola, in rappresentanza del Coordinamento Europeo degli Agenti Generali Italia, “non nascondiamo la preoccupazione verso l’attuale capitalizzazione di mercato di Generali che potrebbe correre il rischio di nuove aggressioni e, per questo motivo, pensiamo che tutti gli stakeholders, agenti e particolarmente gli azionisti, dovrebbero ragionare su come rafforzare, per il futuro, la “nostra” Compagnia. Rafforzamento che, a nostro avviso, non può avvenire solo con un potenziamento della raccolta industriale, alla quale tutti noi agenti di Generali continueremo a dare un forte contributo, ma anche e soprattutto attraverso un aumento di capitale che permetterebbe di liberare delle risorse finalizzate a nuovi investimenti per rinforzare la storica Generali”.
I lavori – conclude la nota – sono terminati con l’idea di rafforzare il Coordinamento Europeo degli Agenti di Generali, allargandolo anche ai colleghi di Spagna ed Europa dell’Est che, “seppur ancora privi di un’associazione di categoria, hanno un’importante presenza capillare sul territorio che è fondamentale per il business delle Generali”.
Intermedia Channel