Opinione della Settimana

Isvap, ipotesi di corruzione in concorso con Ligresti per l’ex presidente Giancarlo Giannini

Concluse le indagini sull’Istituto di vigilanza. La procura: otto anni di mancati controlli sui Ligresti in cambio di una raccomandazione per andare all’Antitrust

GIANNINI GiancarloOtto anni di cecità sull’assicurazione dei Ligresti da parte del suo controllore Isvap, e in cambio la promessa nel 2011 di un posto all’Antitrust passante da una raccomandazione di Salvatore Ligresti presso l’allora premier Berlusconi: è questo lo schema dell’avviso di conclusione delle indagini nel quale la Procura di Milano contesta all’ex presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini (nella foto), fino a una certa data l’ipotesi di reato di corruzione in concorso con il supposto corruttore Ligresti, e dopo invece l’ipotesi di calunnia ai danni di Ligresti.

8 ANNI DI COPERTURE – Il primo periodo è molto lungo nella lettura dei pm Luigi Orsi e Alfredo Robledo. Dal 2002, cioè da quando il gruppo Ligresti assume il controllo di Fondiaria, fino all’agosto 2010 Giannini è accusato di aver evitato che l’«Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo» (Isvap) facesse ispezioni nell’assicurazione. E quando l’ispezione arrivò, nell’ottobre 2010, essa sarebbe stata una «iniziativa tardiva» perché assunta a distanza di un anno da quando il dirigente dell’area Vigilanza dell’Isvap, Giovanni Cucinotta, aveva segnalato il 29 ottobre 2009 che Fonsai presentava rilevanti anomalie nelle riserve relative alla rc auto. Cucinotta aveva proposto anche di monitorare gli investimenti immobiliari di Fonsai, di ingiungere a Fondiaria di limitare le operazioni con parte correlate, e il 23 dicembre 2009 di avviare un’ispezione su Fondiaria Sai sulla riserva sinistri della rc auto: ma 6 giorni dopo Giannini avrebbe risposto a Cucinotta di rinviare le ispezioni alla primavera successiva, una volta acquisiti ulteriori elementi, e non avrebbe cambiato linea neppure dopo una rinnovata richiesta di ispezione da parte di Cucinotta il 19 marzo 2010.

«HA PRESO I SOLDI, E ALLORA?» — La Procura contesta inoltre a Giannini di aver rallentato e ostacolato l’ispezione cercando di dissuadere il capo dell’ispettorato Ignazio Bertuglia che voleva subito dedicarsi alle sospette erogazioni di denaro da Fonsai a Salvatore e Jonella Ligresti: «Ha preso i soldi, e allora?», sarebbe stata la risposta di Giannini a Bertuglia che gli poneva il problema della sospetta illiceità delle consulenze per milioni di euro percepite da Ligresti; e nell’aprile 2011, invece di segnalare i fatti alla magistratura come chiedeva il capo degli ispettori, il presidente dell’Isvap avrebbe optato per una più morbida «nota di rilievi» inviata all’assicurazione nel giugno 2011, facendola poi seguire il 2 novembre 2011 da un’altra richiesta di chiarimenti: del tutto inutile ad avviso dei pm, ma in linea con l’invito che Giannini avrebbe cosmeticamente rivolto all’amministratore di Fondiaria, Emanuele Erbetta, a «inondare di carte» l’Isvap.

LA CORRUZIONE PROMESSA — In cambio di questo occhio di favore per otto anni da parte dell’organismo di controllo che Giannini presiedeva, l’accusa assume (sulla base del racconto fatto da Salvatore Ligresti) che il presidente dell’Isvap nel 2011, e almeno sino a novembre, abbia accettato la promessa di ottenere, una volta scaduto dal proprio ruolo, un nuovo incarico stavolta come presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato: promessa per la quale Ligresti afferma di essersi speso presso l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

LA CALUNNIA — Quando però alla fine del 2011 si manifesta l’inizio del crollo dei Ligresti, ecco che Giannini — secondo l’accusa — molla chi pure aveva favorito e coperto per anni e, allo scopo di «occultare il fatto di aver omesso di svolgere al propria doverosa vigilanza su Fonsai» e di «conseguire l’impunità» dai reati di abuso d’ufficio e di corruzione (per la promessa), il 18 aprile 2012 denuncia alla magistratura che l’ispezione Isvap conclusa il 29 settembre 2011 si era accorta che Ligresti in passato aveva occultato all’Isvap importanti dati sulle riserve sinistri con riflessi sul bilanci 2010, nonchè il pagamento anomalo e indebito a Ligresti di 28 milioni da parte di Fonsai nel 2003-2010: per la Procura questa di Giannini è calunnia di Ligresti, giacchè lo avrebbe accusato di aver occultato qualcosa che invece «la tardiva e inefficace vigilanza» del presidente stesso di Isvap avrebbe per anni fatto finta di non vedere. L’avvocato di Giannini, Giampiero Biancolella, aveva chiesto ai pm l’interrogatorio del suo assistito, che dunque è immaginabile terrà a rendere la propria versione dei fatti ora nei 20 giorni di legge successivi al deposito degli atti: poi la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio oppure se cambiare idea a fronte degli argomenti difensivi e chiedere l’archiviazione.

Autore: Luigi Ferrarella – Corriere della Sera (Articolo originale)

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