Opinione della Settimana

Ramo danni: Un business trainato dall’auto

Cresce la competizione sul mercato assicurativo, aumenta il peso dei canali on line, mentre il ramo auto migliora ma resta concentrato nei primi dieci gruppi

(Articolo di Marcella Frati – EMF Group – tratto dal “Giornale delle Assicurazioni” n.12 – dicembre 2012)

Il periodo attuale è molto difficile per le strategie di crescita del business assicurativo danni. E l’economia non è il solo ostacolo che gli operatori devono gestire. I numeri che emergono dall’analisi dei bilanci e dai commenti e opinioni degli operatori evidenziano un profondo bisogno di rinnovamento. In altri termini, le compagnie devono cambiare il modo in cui operano e quello che fanno per incontrare le attese e le necessità dei consumatori in termini di prodotti, distribuzione, servizi e tecnologia.

Inoltre, nei rami danni appare ancora più strategico l’impatto della relazione con gli agenti: il rapporto agenti-compagnie, infatti, sta cambiando molto rispetto al passato anche alla luce dei nuovi accordi fatti fra assicurazioni e reti agenziali sugli economici.

Oggi sembrano essere quattro gli aspetti cruciali del mercato danni – almeno per quello retail: produttività, business mix, efficientamento dei costi, relazioni economiche diverse fra agenti e compagnie.

Guardando ai risultati 2011, i volumi dei premi hanno mediamente tenuto rispetto all’anno precedente (la crescita è del 2,1%), grazie soprattutto al recupero del settore auto (+4,1%). Un recupero che, tuttavia, è stato determinato principalmente dalla revisione delle tariffe rispetto al triennio precedente piuttosto che all’aumento dei pezzi assicurati.

Il peso dei rami danni sull’intero mercato assicurativo italiano è aumentato nel 2011 a circa il 33% (nel 2010 era pari al 28%) a causa della diminuzione della raccolta premi nel settore vita. Questo valore risulta in linea con i due maggiori mercati europei, la Germania e la Gran Bretagna, ma inferiore rispetto a Spagna e Germania, dove il business danni ha un peso maggiore rispetto a quello vita (circa il 55% del totale). Altre due sostanziali differenze con le caratteristiche dei mercati europei sono il peso della Rc auto, che in Italia è pari al 57% del totale rami danni, decisamente superiore alla media europea (38%).

Le compagnie in testa

Analizzando il volume di premi raccolti dalle dieci compagnie leader nel settore, si nota che il livello di competizione è sempre più elevato: nel 2011 la quota di mercato delle top 10 è stata del 61,4% contro il 62,5% del 2010 e il 63,2% del 2009.

Osservando il ranking delle prime compagnie, si nota come le prime dieci siano le stesse dell’anno precedente, anche se con alcuni cambiamenti. Fondiaria Sai detiene sempre la prima posizione con una quota di mercato del 9,4%, mentre Unipol raggiunge la seconda posizione superando Allianz. Seguono Assicurazioni Generali, Milano Assicurazioni, Alleanza Toro, Ina Assitalia e Zurich. Axa e Reale Mutua chiudono la classifica delle top ten. Proprio l’assicurazione di Via Corte d’Appello è l’unica compagnia tra le prime dieci ad aver raggiunto una performance superiore a quella del mercato (+6,5%), confermando il tasso di crescita 2010. Dieci anni fa, la situazione era profondamente diversa: il mercato era meno concentrato e le prime dieci compagnie rappresentavano il 52% del settore; inoltre Ras, la compagnia leader dell’epoca, aveva una quota di mercato dell’8%. Tra i primi follower sono, invece, da segnalare le performance di Groupama (+12%), Cattolica (+32%), Vittoria (+20,1%) e Carige (+11%).

Osservando invece i canali distributivi principali, salta all’occhio che le compagnie che distribuiscono direttamente i propri prodotti hanno avuto una crescita di gran lunga superiore al resto del mercato (circa +30%). In questo gruppo, di particolare rilievo risultano le performance di Direct Line (+45%), Genialloyd (+26%) e Quixa, che ha addirittura quasi raddoppiato la propria raccolta premi (+94%).

Combined ratio

Per quanto riguarda il tema dell’efficienza dei costi, il combined ratio medio di mercato continua a migliorare: è sceso sotto la soglia del 100%, attestandosi al 99,8%. Tra le maggiori compagnie solamente Milano Assicurazioni, Ina Assitalia e Reale Mutua hanno sofferto di combined ratio maggiori rispetto al mercato, mentre Generali, Unipol e Allianz, sono riuscite a registrare un valore sotto la media di mercato.

Analizzando tutte le compagnie monitorate, si notano combined ratio molto elevati soprattutto in quelle aziende che sono più specializzate nelle coperture perdite d’impiego bundled in pacchetti creditor protection, anche legati alla cessione del quinto, e nelle nuove assicurazioni, anche specializzate.

In modo simile al combined ratio, anche l’expense ratio (spese di gestione su premi netti) è in lieve diminuzione rispetto al 2010 e risulta pari al 24,8%. Sono circa 20 gli operatori che hanno registrato ratio più bassi della media di mercato intorno al 20-22%, come, Assicurazioni Generali, Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni oltre alle compagnie dirette (Linear e Genertel su tutte).

Si notano ratio di spese di gestione più elevati invece fra le compagnie di bancassicurazione, come Axa Mps, Avipop e Creditras.

Rc auto

Il business auto continua a essere prevalentemente concentrato nelle mani delle prime dieci compagnie del business danni, oggi rappresentative quasi del 66% del mercato totale. Dieci anni fa, il peso delle top 10 era, invece, pari al 51,6%. Il settore auto, come già sottolineato, ha nettamente migliorato alcuni degli aspetti del business. Oltre a essere aumentata la raccolta premi, il combined ratio medio è decisamente calato, scendendo al 95%, mentre il risultato tecnico rimane ancora negativo.

Oltre alla Rc auto, i rami che sono cresciuti di più sono credito, tutela legale e assistenza.

Fonte: Il Giornale (Articolo originale)

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