Fonchim già operativo, Amundi pronta a febbraio. Ma niente iscrizione
Quattro miliardi di patrimonio in gestione. Fonchim è uno dei più importanti fondi pensione negoziali italiani: sono iscritti 15omila dipendenti dell’industria chimica-farmaceutica e settori affini. Qui ne parliamo perché Fonchim è di solito tra gli apripista delle novità nel mondo della previdenza integrativa. La riprova è la App che si può scaricare dall’homepage del fondo (www.fonchim.it) e che funziona su Android, iOS (Apple) e Windows phone.
Purtroppo, anche per motivi burocratico-legali, al momento ancora non è possibile l’iscrizione via smartphone: la parte dispositiva, a quanto si sa, è in fase di studio ma i tempi sono lunghi. È però, come si dice in gergo, già in funzione la parte consultiva della App. Che non è poco, anzi. A parte l’educazione finanziaria diffusa attraverso brevi video cui possono accedere tutti, vi è poi un’area riservata agli iscritti di Fonchim. E qui c’è da sbizzarrirsi. Innanzitutto si può verificare il valore della posizione previdenziale maturata senza aspettare la comunicazione periodica cartacea. Ancora: gli ultimi dodici contributi versati mese per mese e anche quelli del proprio datore di lavoro. Ci sono i dati anagrafici e i recapiti (e-mail, telefono ed altro) che sono eventualmente da modificare. Inoltre viene notificato sullo smartphone il cambio di comparto: nei fondi pensione è un passo importante; è la strategia di investimento che viene scelta dall’iscritto per i propri contributi. Di solito, quando si è più giovani, si punta sul comparto con maggior peso azionario per poi passare, gradualmente, ad obbligazioni e, più in generale, a investimenti meno rischiosi.
Attraverso la App di Fonchim si può dare il consenso per l’invio dell’estratto conto annuale oltre a ricevere aggiornamenti sulle prestazioni che gli iscritti hanno richiesto, in particolare su riscatti e trasferimenti. Di certo è un grande passo verso l’efficienza oltre che di risparmio di carta. A conferma del grande interesse verso tutto il mondo smartphone, alla App stile Fonchim ci sta pensando pure il fondo Cometa dei metalmeccanici (a cui sono associati i dipendenti del settore orafo e argentieri) che può contare su 8 miliardi circa di patrimonio e 420mila iscritti.
Nel frattempo i fondi pensione aperti non stanno a guardare. I “negoziali” (come Fonchim) sono forme pensionistiche complementari istituite dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale. I fondi pensione “aperti” sono invece forme complementari istituite da banche, assicurazioni e società di gestione (Sgr): sfamo dunque in un ambito di iniziativa privata. Fra i più avanzati tecnologicamente in tale settore, c’è il gruppo Amundi tra i primi a consentire l’iscrizione ai fondi pensione via web (www.secondapensione.it). A quanto pare pure loro stanno studiando una App per agevolare gli iscritti possessori di smartphone.
«Sì, abbiamo già commissionato lo sviluppo di un’applicazione che sarà disponibile a fine febbraio per i nostri clienti iscritti ai fondi pensione – ricorda Nadia Vavassori, head of business unit fondi pensione Amundi Sgr –. Sarà disponibile sia per piattaforme Android che per quelle Apple».
Stessa risposta da Amundi a proposito della possibilità di iscriversi a un fondo pensione via smartphone: non sarà possibile in quanto burocrazia, firme e documenti obbligano a un passaggio cartaceo. Uguale discorso per il possibile cambio di comparto. Quindi la parte dispositiva, per ora è messa da parte ma non è escluso che vi sarà una svolta fra uno o due anni su questo versante.
«Sarà una App consultiva – sottolinea Vavassori – e al momento non ha un nome. Servirà per verificare gli estratti conto, le comunicazioni periodiche, i contributi versati dal dipendente e quelli del datore di lavoro oltre che il valore delle quote». A tali informazioni si accederà attraverso l’area riservata ai clienti di Amundi. Una medesima area è accessibile pure dal sito di Seconda Pensione.
I big negoziali e aperti della previdenza integrativa stanno dunque lavorando per rendere più friendly una materia a cui gli italiani sono abbastanza refrattari. Se anche grazie alle app, si diffonderà la cultura previdenziale, la Covip (authority della previdenza) ringrazierà.
Autore: Vitaliano D’Angerio – Il Sole 24 Ore