Il 50% del campione chiude oltre il 4% lordo mentre i titoli di Stato si sono fermati al 3,35% e l’inflazione all’1,2%
I rendimenti dei titoli di Stato in picchiata non hanno impedito alle gestioni separate assicurative di garantire anche nel 2013 un risultato in linea con quello degli anni precedenti. Gli 80 fondi collegati a polizze Vita di ramo I, ancora in collocamento e monitorati da «Plus24», hanno realizzato un risultato medio lordo del 3,96% (lo stesso campione lo scorso anno registrava un 4,04%). Si tratta di una prima analisi redatta raccogliendo alcuni dei dati comunicati a fine febbraio dalle principali compagnie. Dalla prima fotografia di questo settore risulta che, a differenza del 2012, il tasso di rendimento medio lordo delle gestioni è riuscito a battere l’indice dei titoli di Stato che si è assestato nel 2013 al 3,35 per cento. Non solo. Se lo scorso anno molte gestioni separate hanno retrocesso un rendimento al “netto” dei costi ai loro assicurati inferiore a quello dell’inflazione (schizzata al 3% nel 2012), nel 2013 il match con il carovita è stato meno arduo: l’erosione inflazionistica si è fermata a 1,2% (media delle rilevazioni mensile Istat).
E del resto ottenere ritorni, non brillantissimi, ma stabili nel tempo è proprio la promessa di questo tipo di investimento caratterizzato dall’immunizzazone del portafoglio: gli attivi sono valorizzati al costo storico e i prezzi dunque non incidono sul risultato della gestione, determinato sostanzialmente dall’incasso cedolare e dal risultato delle compravendite realizzate nell’anno. Ciò ha consentito alle gestioni separate di chiudere in positivo anche gli anni critici dei mercati finanziari, come il 2008. Tipico e rassicurante anche il meccanismo di funzionamento: di anno in anno il rendimento “netto” retrocesso all’assicurato viene consolidato e va a maturare nuovi interessi. Una formula che piace sempre di più, ma che va valutata con prudenza tenendo anche conto dei limiti di questi strumenti: i costi in ingresso e in uscita e le commissioni di gestione annue. Nonché la difficile liquidabilità. Quindi prima di scegliere è meglio dare un’occhiata all’indicatore sintetico di costo, e soprattutto ai rendimenti ottenuti negli anni precedenti dalla gestione separata a cui la polizza è collegata. Questo indicatore non è garanzia per il futuro, ma è un buon biglietto da visita, visto che non tutti i fondi sono uguali, anzi: tra il primo e l’ultimo dei comparti monitorati c’è una differenza di rendimento del 3,68%.
A svettare anche nel 2013 c’è ancora il Fondo Reale con un risultato che arriva al 6,4% (6,62% nel 2013), fondo storico che saltuariamente Reale Mutua apre a nuovi prodotti. Segue la Gestione Sovrana di Genertellife, con un rendimento lordo del 5,33% (in aumento rispetto al 5,31% del 2012). A breve distanza si trova Credemvita con un 5,23% lordo. Supera il 5% anche il fondo Euro San Giorgio di Alleanza Assicurazioni. Il 50% circa del panel di «Plus24» realizza comunque risultati superiori al 4%. Va ricordato che si tratta di tassi di rendimento lordi. Tenendo conto di una commissione di gestione annua tra l’1% e l’1,5% trattenuta mediamente dalle compagnie si scende quindi verso quota 2,9%-2,4% (rendimento netto che però deve ancora scontare le tasse). E proprio su questo versante le polizze rivalutabili ramo I hanno una marcia in più: sono le uniche (insieme a Pip e fondi pensione e fondi sanitari) a non pagare il bollo dello 0,2% annuo. Inoltre, essendo investite quasi interamente su titoli di Stato ed equiparati, sulle plusvalenze realizzate dagli assicurati si applica un’aliquota agevolata al 12,5% (che sale al 20% sugli altri asset).
Autore: Federica Pezzatti – Plus24