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Rami Danni, volumi in incremento del 4% dopo il primo trimestre 2019

Raccolta premi - Statistiche - Analisi (Immagine rawpixel.com) (2) ImcAlla fine del primo trimestre 2019 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del portafoglio diretto italiano nel settore Danni sono stati pari a 9,4 miliardi di Euro. All’andamento positivo ha contribuito, in particolare, l’aumento dei premi degli altri rami Danni e, più marginalmente, la crescita dei premi del comparto Auto. I premi del ramo RCA sono stati infatti pari a 3,5 miliardi, in aumento dello 0,8% rispetto al primo trimestre del 2018, mentre i premi del ramo Corpi veicoli terrestri sono stati pari a 842 milioni, in crescita del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli altri rami Danni hanno confermato il trend positivo degli ultimi anni, contabilizzando alla fine del primo trimestre 2019 oltre 5,1 miliardi di premi, con un tasso di crescita del 6,1%

ANIA ha diffuso il rapporto aggiornato al primo trimestre 2019 dei premi totali del lavoro diretto italiano dei rami Danni. Alla rilevazione ha partecipato la quasi totalità delle imprese nazionali e 43 rappresentanze di imprese europee che, in termini di quota mercato, rappresentano circa il 95% del totale (sono attualmente 84 le imprese ammesse a operare in Italia in regime di stabilimento nel settore danni).

Relativamente alla totalità delle imprese (italiane, rappresentanze di imprese U.E. ed extra U.E.), i premi rilevati alla fine del I trimestre 2019 sono stati pari a 9,42 miliardi di Euro, in aumento del 4% rispetto a quanto rilevato alla fine del primo trimestre del 2018. L’Associazione delle imprese assicurative evidenzia come si tratti della variazione tendenziale più elevata registrata dal 2002.

La crescita dei premi totali Danni alla fine del primo trimestre 2019 è la conseguenza di un aumento significativo negli altri rami Danni – i cui premi si sono incrementati del 6,1% a 5,13 miliardi di Euro – e di un aumento più contenuto nel settore Auto, i cui premi hanno registrato una variazione positiva dell’1,5% a quasi 4,3 miliardi.

Più specificatamente, nel comparto Auto si è rilevata una lieve crescita dei premi nel ramo RCA e veicoli marittimi (+0,8% a 3,45 miliardi), mentre si conferma l’andamento positivo (+4,9% a 842 milioni) del ramo Corpi veicoli terrestri (CVT). La crescita del ramo RCA, spiegano dall’ANIA, è l’effetto combinato di un parco circolante sostanzialmente stabile e di una variazione positiva dei premi medi praticati, anche sulla base di quanto rileva l’Istat, che a marzo 2019 registrava una variazione tendenziale pari a +0,3%.

Per il ramo CVT (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli) si tratta invece di una crescita costante ormai consolidata (+3,3% nel 2015, +6,1% nel 2016, +6,5% nel 2017 e +5,9% nel 2018) dopo una riduzione complessiva dei premi nei sette anni precedenti (2008-2014) di circa il 30%.

Gli altri rami Danni sono stati positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale e da una maggiore spinta nell’offerta di prodotti innovativi da parte delle imprese. I rami che hanno registrato una variazione positiva superiore alla media sono stati Malattia (+16,5%), Altri danni ai beni (+10,6%), Assistenza (+10,4%) e Perdite pecuniarie (+8,3%), mentre i rami RC veicoli marittimi (+0,9%), Credito (+2,4%), Cauzione (+4,7%), Incendio ed altri elementi naturali (+5,7%), Infortuni (+5,9%) e Tutela legale (+6,0%) hanno registrato tassi di crescita inferiori alla media.

Le rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 1,2 miliardi, sostanzialmente stabili rispetto a quanto rilevato nel 2018. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 13%: in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 5,6%, mentre negli altri rami Danni è stato pari al 19,2%. Per alcuni rami questa quota è stata superiore al 40%, come Merci trasportate (46,6%) e Credito dove l’incidenza delle imprese UE è stata pari all’88%. L’incidenza resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Malattia (4,4%), RCA (5,1%), RC veicoli marittimi (9,2%) e Assistenza (9,7%).

Il settore Auto delle rappresentanze di imprese UE è risultato in aumento del 5,9%. La crescita ha interessato sia i premi della RC Auto (+7,2%), sia quelli del ramo Corpi Veicoli Terrestri (+2,7%). Il comparto non-Auto ha invece registrato una variazione negativa dell’1,5%. In particolare, il ramo RC Generale, la cui raccolta da parte di queste imprese rappresenta quasi un terzo del totale, ha segnato nel primo trimestre del 2019 una contrazione del 9,5%; i premi nel ramo Credito – la cui raccolta è effettuata quasi per intero da rappresentanze di imprese UE – sono cresciuti del 2%. Gli altri due rami esercitati principalmente dalle rappresentanze UE sono stati il ramo Infortuni (131 milioni, +1,7%) e gli Altri danni ai beni (103 milioni, -3,1%).

Analisi di dettaglio per canale distributivo e ramo

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di quota di mercato si conferma essere il canale agenziale (73,9%), in diminuzione di 1,3 punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del primo trimestre del 2018 (75,2%). I rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono RC Veicoli marittimi (94,3%), RCA (84,6%), Altri danni ai beni (82,8%), RC Generale (81,7%) e Cauzione (80,1%). Volumi di attività molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (5,6%), RC Aeromobili (9,2%) e Corpi veicoli marittimi (13,5%), nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 86,2%, 87,2% e 86,5%.

Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi Danni con una quota pari all’8,7%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Cauzione (15,3%), i rami Malattia e Corpi veicoli ferroviari (rispettivamente 19,5% e 22%), il Credito (23,2%) e le Merci trasportate con una quota superiore al 40%.

ANIA sottolinea ancora una volta come la quota di mercato dei broker sia comunque sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale Danni, nel 2017, in 21,7 punti percentuali) che questi intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Ipotizzando che questa incidenza sia applicabile anche per il primo trimestre 2019, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe al 52,2% mentre quella dei broker salirebbe al 30,4%.

Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 7,7% (contro il 6,4% registrato nel primo trimestre 2018), sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Credito (23%) e Perdite pecuniarie (53,1%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (15,5%), Infortuni (14,3%), Tutela legale (11,4%) ed Incendio (11,1%).

La vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) a fine marzo 2019 registra un’incidenza del 9,4% (praticamente stabile rispetto al 9,3% rilevato alla fine di marzo 2018). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, alla fine del primo trimestre 2019 le agenzie in economia pesavano per il 4,9% (4,7% nello stesso periodo del 2018), mentre il canale internet ha un’incidenza del 3,5% (come nel 2018); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari all’1,5%; in particolare, nel settore Auto questa quota è pari al 2,8%, mentre scende allo 0,3% quella relativa agli altri rami Danni. I rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2%), la Tutela legale (1,6%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).

Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati i broker e gli agenti con una quota rispettivamente pari a 48,9% e a 36,8%. Nel settore Auto è stato quello agenziale il canale distributivo più utilizzato dalle imprese, con una quota del 59,6%, mentre negli altri rami Danni il peso maggiore è risultato essere quello dei broker (57%). Gli sportelli bancari risultano essere il terzo canale di vendita con una quota del 7,6% (8,6% nel settore auto e 7,4% nei restanti rami). Risulta nel complesso pari a 5,7% la quota della vendita diretta.

Intermedia Channel


ANIA – Rilevazione trimestrale dei premi del lavoro diretto italiano dei rami Danni – Primo trimestre 2019

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